Ragusa, la crisi edilizia da 7 anni. Cna costruzioni: ” Sbloccare i fondi per i programmi infrastrutturali e abbattere i ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione”

Bartolo Alecci

Anche l’Unione provinciale della Cna costruzioni Ragusa, perdurando il grave stato di crisi, da sette anni a questa parte, che imperversa sul settore nell’area iblea, ha condiviso una piattaforma che, presentata assieme alle altre associazioni di categoria dello stesso comparto, sollecita gli organi competenti, a cominciare dal Governo nazionale, senza trascurare le realtà regionali e locali, a fornire risposte fondamentali su alcune questioni. La piattaforma è stata inviata ai deputati nazionali dell’area iblea affinché portino avanti le richieste nelle sedi competenti. “La priorità – chiarisce il presidente provinciale della Cna costruzioni, Bartolomeo Alecci – è il rilancio delle infrastrutture pubbliche. Il Governo ha già previsto il finanziamento di vari programmi infrastrutturali: rischio idrogeologico, scuole, fondi strutturali europei. I documenti di programmazione economica e finanziaria prevedono, invece, un nuovo calo della spesa per investimenti nei prossimi anni. Occorre, quindi, dare maggiore certezza ai programmi annunciati e definire chiaramente dove, come e quando le risorse saranno impiegate”. Sotto il profilo fiscale, invece, per la Cna costruzioni le priorità d’intervento riguardano lo “split payment”, ossia il nuovo sistema che, dall’1 gennaio 2015, pone a carico delle Pubbliche amministrazioni il versamento dell’Iva relativa alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle stesse. “E’ necessario, a nostro modo di vedere le cose – sostiene il responsabile provinciale della Cna costruzioni di Ragusa, Vittorio Schininà – un congruo posticipo dell’entrata in vigore della disposizione, non solo per consentire alle imprese interessate un adeguamento dei sistemi di gestione amministrativa delle fatture emesse, ma soprattutto per ottenere garanzia assoluta sul tempestivo rimborso dei crediti Iva che il meccanismo produce”. La Cna costruzioni pone, altresì, due altre grandi questione. “La situazione di grave crisi che stanno attraversando numerose imprese della nostra provincia – aggiunge Alecci – rende necessaria la rapida definizione di provvedimenti mirati a mitigare le situazioni critiche nell’ambito di uno specifico tavolo di lavoro. E, ancora, i ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione continuano a determinare una situazione di sofferenza nel settore, uno dei settori più colpiti dal fenomeno. L’entrata in vigore della direttiva europea e le misure finora adottate dai vari Governi hanno avuto effetti positivi ma purtroppo ancora troppo limitati sull’andamento dei ritardi di pagamento. Nel secondo semestre 2014, infatti, i tre quarti delle imprese di costruzioni registrano ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione”. Come dare una risposta? Schininà suggerisce: “Pagare tutti i debiti pregressi lo si potrà fare con una nuova misura “una tantum” di consistente allentamento del patto di stabilità interno ed un intervento su tutte le altre problematiche, tra cui quella delle società partecipate pubbliche. E’ essenziale, altresì, modificare l’articolo 117 del codice dei contratti pubblici per favorire la cessione pro soluto dei crediti verso la Pubblica amministrazione”.

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