Lo Spresal dell’Asp Ragusa va potenziato

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Troppi incidenti sul lavoro, troppi morti negli ultimi anni, qualche giorno fa il decesso di un operaio precipitato da un’impalcatura in un cantiere edile di Modica.
Questo il tragico scenario che si registra in provincia nel quadro generale degli interventi sulla prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, affidato alle istituzioni preposte.

Nel nostro territorio le attività del comparto edilizio e agricolo sono molto sviluppati, ma nel contempo la loro complessità li pone come settori a forte rischio di infortuni gravi, con alta percentuale di esiti invalidanti e in alcuni casi mortali.
I Piani Nazionale e Regionale della Prevenzione nel 2010 hanno stanziato parecchie risorse per interventi di controllo, vigilanza e informazione, ai fini della sicurezza sul lavoro in edilizia e agricoltura e per l’emersione delle malattie professionali, in carico ai servizi Spresal delle Asp della Regione Sicilia, attraverso il reclutamento a progetto di 79 operatori (ingegneri, medici del lavoro e tecnici della prevenzione) opportunamente selezionati e formati, di cui 7 a Ragusa (2 ingegneri, 2 medici del lavoro e 3 tecnici della prevenzione).
“Non si capisce come mai – denuncia la Fp Cisl Ragusa-Siracusa – nel luglio del 2014, nonostante le direttive chiare della Regione e le risorse disponibili, l’ASP Ragusa non ha rinnovato il contratto a progetto unicamente al personale dello Spresal, come è avvenuto in altre province, sguarnendo di fatto il Servizio che adesso ha una carenza di ben 11 operatori.
Non si capisce l’inerzia dell’Azienda Sanitaria su questa questione, in questi otto mesi, sapendo che il Piano Nazionale della Prevenzione 2014/2018 del Ministero della Salute, al punto 2.7, ha richiamato la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali tra le strategie del Governo Nazionale, e che lo stesso è stato recepito dalla Regione Sicilia con D.A. n.2198/2014, precisando di volere consolidare ed in alcuni casi incrementare i risultati ottenuti nel periodo di vigenza del Piano della Prevenzione 2010-2012.
Ci chiediamo come intende la Direzione Generale raggiungere gli obiettivi imposti a livello nazionale e obbligatori per le Aziende Sanitarie, cioè di mantenere il rapporto tra numero di aziende ispezionate e aziende con dipendenti al 5%, senza l’organico necessario alla piena funzionalità dello Spresal di Ragusa.
Ci chiediamo come è possibile contenere gli infortuni sul lavoro, se il numero dei controlli in questi mesi è diminuito, se la vigilanza è per forza di cose scemata, se gli operatori rimasti in servizio sono sovraccarichi di lavoro.
La Direzione strategica dell’ASP di Ragusa vuole continuare ad assumersi tale responsabilità”?
La Cisl chiede  al Direttore Generale dell’Asp, Maurizio Aricò, il potenziamento dell’organico dello Spresal, selezionando le figure di personale che è venuto a mancare, tenendo conto di quegli operatori specificatamente formati e professionalmente cresciuti, che l’anno scorso hanno perso il lavoro, assicurando in tal modo un servizio essenziale per la sicurezza dei lavoratori nei cantieri di lavoro e nelle campagne del nostro territorio.

foto giovanni antoci

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