Crollo dal soffitto nella sede staccata del Tribunale di Ragusa. L’Utc: “Il pannello non poteva fare male”

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pannellatoIl Comune di Ragusa ridimensiona attraverso il suo ufficio tecnico la vicenda riguardante la parte del soffitto crollata sulla scrivania dell’ufficio del  giudice del locale tribunale ubicato nell’ex Palazzo Ina di Piazza San Giovanni di proprietà dell’ente civico, Francesca Aprile. In una nota viene fatto rilevare che “A staccarsi dal contro soffitto, dopo le ultime abbondanti piogge, è stato un pannello in fibra minerale di leggera consistenza, che non avrebbe potuto, comunque, arrecare alcun danno alle persone, e non grossi pezzi di calcinaccio”.

Su questo aspetto della vicenda non è dello stesso parere il magistrato interessato che, per sua mera fortuna,  non era in quel momento presente in ufficio, il quale, da noi interpellato, non è persuaso del fatto che se il pannello le fosse piombato in testa sarebbe rimasto del tutto incolume.

La nota dell´ufficio tecnico prosegue specificando che “Il distacco, preceduto sicuramente da gocciolamento, e quindi prevedibile, è avvenuto nelle giornate di chiusura degli uffici, tra sabato e domenica”. Sempre il giudice, invece,  conferma che è stata informata del crollo lunedì mattina dai colleghi accorsi nel suo ufficio dove non era presente.

La nota del Comune chiude precisando che “Era stato raccomandato dai tecnici comunali di utilizzare il vano in questione come magazzino e non come ufficio, appunto per le probabili infiltrazioni a cui può essere soggetto”.  Come dire, insomma, che se il locale fosse stato destinato a magazzino, rischio non ce ne sarebbe stato(ma nei magazzini non entra mai nessuno?)

E’ ovvio che l’episodio ha fatto innescare la questione dell’agibilità dell’edificio, della sicurezza dell’intero stabile dove sono allocati  gli uffici di parecchi magistrati, perchè il palazzo di giustizia non ha spazi sufficienti. Tutto questo dopo la chiusura del tribunale di Modica con il conseguente accorpamento con quello di Ragusa. E pensare che i locali di via Aldo Moro a Modica, inaugurati otto anni fa, restano inutilizzati seppure molto funzionali e certamente più nuovi rispetto a quelli di Ragusa.

Esistono dunque anche queste discutibili circostanze in un Paese dove la burocrazia fatta di anonimi numeri e fredde statistiche ha prima accorpato i tribunali esistenti, salvo poi rimediare locali alla bisogna.

le foto evidenziano il momento del crollo e la situazione attuale

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