Servizi per Modica. S’infiamma la polemica con l’opposizione consiliare sulla “municipalizzata”

michele colombo

“Fino a qualche giorno fa erano voci di corridoio, ora sono certezze quelle che ci fanno preoccupare per il futuro dei lavoratori della Spm, nonostante il sindaco si ostini, com’è nel suo stile, a minimizzare i problemi che gli fanno ombra e a prendere spudoratamente in giro i consiglieri comunali che osano alzare per chiedergli conto e ragione delle scelte che sta facendo per risolverle”. Il consigliere comunale del Pd di Modica, Michele Colombo, torna a battere chiodo sulla municipalizzata Servizi per Modica.

“Cosa fare – dice –  per le società partecipate, quali siano le soluzioni migliori per il futuro dei lavoratori, sono argomenti su cui possiamo e, anzi, dobbiamo confrontarci e scontrarci: che ben vengano la diversità di vedute, il dibattito in tutte le sedi politiche e istituzionali, persino la polemica se è necessario, ma non certo le bugie che Ignazio Abbate racconta sulla stampa per far credere che è tutto a posto.
Mentre ai giornali ha dichiarato che nessuna decisione era stata presa sul ricorso agli ammortizzatori sociali, il sindaco ha in realtà ben chiari i suoi progetti: altri 5 mesi di cassa integrazione per i dipendenti, 9 prepensionamenti e poi contratti di solidarietà per tutti. Alla riunione di lunedì scorso è questo che hanno detto i suoi assessori alle parti sociali: a meno che non sia per far credere che la sua Giunta abbia autonomia, è possibile che Abbate la pensi diversamente?

Più che il merito delle decisioni e i pericoli che si corrono con le scelte di questa Amministrazione – come ho già detto, contratti minimi con la Spm e spese dirottate sugli appalti esterni per gli stessi identici servizi che potrebbero svolgere la società e i suoi dipendenti – ciò che ci lascia basiti è l’ostinata mancanza di chiarezza del sindaco, fino al punto di dichiarare una cosa e poi fare l’opposto a distanza di 24 ore.

In queste ore presenteremo un’interrogazione con carattere di urgenza per obbligare il sindaco a relazionare in aula su queste sue intenzioni, dato che sembra questo l’unico modo per obbligare il sindaco a confrontarsi con i consiglieri, preannunciandogli sin d’ora che che su questo argomento che tocca la pelle di tanti lavoratori non tollereremo ulteriori prese in giro”.

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