Morta dopo esplosione di una bombola a Rosolini, arrestato il compagno Sebastiano Iemmolo per omicidio

La polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Siracusa, ha fatto luce su un femminicidio commesso il 7 marzo scorso a Rosolini. Gli Agenti del commissariato di Pachino, diretti dal vice questore aggiunto, Maria Antonietta Malandrino, hanno arrestato un uomo ritenuto responsabile della morte di Laura Tirri, 32 anni, deceduta dopo 18 giorni di agonia nel reparto di rianimazione del Civico di Palermo per i postumi di ustioni sul 40% del corpo, a seguito dello scoppio di una bombola di gas da campeggio nella casa di Rosolini. Si tratta di Sebastiano Iemmolo di 36 anni, che sarebbe il convivente della vittima. Le indagini iniziali avevano fatto ipotizzare un incidente domestico ma nel prosequio hanno portato alla contestazione del reato comunemente chiamato “femminicidio”.

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Omicidio e violenza di branco a Vittoria. Sentenze confermate anche in appello

La prima sezione della Corte d’appello di Catania, presidente Rosario Cutelli, ha confermato le condanna complessiva a 80 anni, nei confronti degli autori dell’omicidio Niki Radicanu, rumeno di 38 anni. Lo avevano ucciso a colpi di spranga alla testa. L’uomo aveva tentato di difendere la moglie, 53 anni, anche lei rumena, da una violenza sessuale di gruppo. Poi avevano preso la sua compagna e l’avevano ripetutamente violentata.
I magistrati dell’Appello hanno confermato 20 anni di carcere per Nizar Brahim 23 anni, difeso avvocato Maria Letizia Pipitone di Marsala, Marouane Tebra, 27 anni, difeso dall’avvocato Salvo Citrella di Ragusa, Anwari Tebra di 23 (avvocato Scillìa di Catania), e Hamdi Boukhobna, 24 anni (avvocato Enrico Platania di Ragusa) braccianti agricoli tunisini.

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Vittoria, i carabinieri arrestano un altro rumeno per l’omicidio del tunisino Abdessalem Farhat

Altro arresto compiuto dai Carabinieri per l’omicidio del tunisino Abdessalem Farhat, trovato cadavere, nella serata del 14 arile scorso, con la testa fracassata, nei pressi della discarica di Contrada Pozzo Bollente di Vittoria, ove il corpo era stato abbandonato.
Per tale omicidio, pochi giorni dopo i fatti, i Carabinieri avevano arrestato il rumeno Iulian Alì, di 20 anni, pregiudicato che, da parte del Sostituto Procuratore della Repubblica, Marco Rota, era stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto, poiché considerato l’autore materiale del grave fatto di sangue e colui che, dopo il crimine, si era sbarazzato del cadavere della vittima,

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Vittoria, fermato il presunto assassino del tunisino Farhat Abdessalem. E’ un rumeno

Fermato il presunto assassino del 47enne tunisino Farhat Abdessalem, rinvenuto cadavere con evidenti segni di violenza in Contrada Pozzo Bollente a Vittoria, nei pressi della ex-discarica comprensoriale nella serata del 14 aprile scorso. I carabinieri hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal pubblico ministero della Procura di Ragusa a carico di un rumeno, Ali Iulian, bracciante agricolo di 21 anni, con precedenti penali sia in Italia che in patria.

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Ritrovata a Scoglitti l’auto del tunisino ucciso a Vittoria

I carabinieri di Ragusa hanno ritrovato l’auto nei pressi di Scoglitti con la quale il 47enne tunisino trovato morto venerdì notte in contrada Pozzo Bollente si era allontanato venerdì mattina da casa per andare a lavorare nelle serre di un’azienda agricola vittoriese. La moglie ha raccontato ai militari che il marito, padre di 4 figli, era uscito di casa intonro alle ore 6 dalla sua abitazione di Comiso dove risiedeva come tutte le mattine per andare a lavorare.

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Aveva ucciso un bengalese a Vittoria. Pena ridotta di un anno

Ridotta di un anno la condanna di primo grado a carico del rumeno Iulian Ciubotaru, 28 anni, accusato dell’omicidio del coetaneo Sultan Tipu, bengalese, ucciso a colpi di un coltello da cucina, il 17 agosto del 2014 in un casolare di Contrada Resinè a Vittoria.

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