Gennuso: “Giù le mani dal Parco degli Iblei: stop al decreto”

PIppo_gennuso

“Se passasse la nuova perimetrazione del Parco degli Iblei sarebbe una vera e propria mazzata per il mondo agricolo della zona. Non vedo, tra l’altro l’urgenza che si debba approvare in questo scorcio di legislatura all’Ars”. Ad annunciare un’ interrogazione parlamentare, è il deputato del Gruppo Pid-Grande Sud, on. Pippo Gennuso. “La cosa che maggiormente mi sorprende – dice il parlamentare siracusano – è questa fretta in piena campagna elettorale dopo che il progetto è rimasto nei cassetti della buricrazia per 7 anni. La nuova perimetrazione del Parco degli Iblei,

sarebbe anche la rovina per tantissime aziende agricole e per gli allevatori. I vincoli non permetterebbero neppure la realizzazione di una stalla. La nuova perimetrazione che sarebbe stata decisa lo scorso 12 giugno all’assessorato regionale Territorio e Ambiente, è la stessa che fu proposta a suo tempo da un Comitato promotoredel Parco degli Iblei, supportato dal professor Paolo Uccello, allora assessore alla Provincia regionale di Siracusa. In piena estate si è deciso di sottoporre il piano agli enti locali territoriali e subito dopo alla attenzione degli stakeholders ed alle associazioni. Il commissario straordinario del Libero Consorzio ha fissato per il 15 settembre la data utile per presentare le osservazioni, probabilmente con l’obbiettivo di arrivare al decreto entro la data del 30 settembre, ultimo termine utile per l’assessorato regionale al Territorio. Dico soltanto che le osservazioni non possono essere fatte in mancanza della documentazione e degli studi fatti per la nuova perimetrazione”. Secondo Gennuso il Libero Consorzio non ha la documentazione necessaria per fare passare un decreto che creerebbe soltanto disastri.
“A 3 giorni dallo scadere del termine perentorio entro il quale si devono produrre le osservazioni – conclude il deputato – il Libero Consorzio non ha pubblicato alcunché e i suoi ufficinon sono in condizioni di fornire o produrre alcuna documentazione tranne la fatidica pianta in scala 1:220.000, ma non basta”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa