IL NATALE DI MODICA SI ILLUMINA DI ARTE E CULTURA, CON “LE NOTTI DELLE CANDELE”

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Tra i negozi e i palazzi storici nel salotto della città, un programma promosso grazie all’iniziativa di venti imprenditori. E a San Pietro, Patrimonio dell’Umanità, si accenderà la luce della solidarietà anche il 6, 7 e 8 gennaio. Come si sta in un salotto familiare, nei pomeriggi di Natale? Ci si ritrova nell’intimità, con l’energia e la gioia che questo speciale periodo dell’anno sa regalare, in un intreccio di condivisione e di scambi, circondati dall’arte, dalla cultura, dal cibo.

Con l’intenzione di ricreare la stessa atmosfera in quel grande salotto che è la parte alta di Corso Umberto a Modica, da Palazzo San Domenico al Teatro Garibaldi, passando per le maestose scale della Chiesa di San Pietro, Patrimonio dell’Umanità, un gruppo di 20 imprenditori privati con il supporto dell’Ascom lancia in occasione del Natale 2016 il progetto “Le notti delle candele”, chiamando artisti, architetti, designer, chef, stilisti e artigiani ad intervenire in maniera creativa sul tema dando il loro contributo alla città.
Se il progetto si svilupperà fino all’8 gennaio, sarà anche per 6, il 7 e l’8 gennaio, che questa porzione di centro storico cambierà volto, grazie ad un percorso disegnato tra i negozi e i palazzi storici, per condurre i visitatori in un’immersione alla scoperta della vera anima della città, laddove l’arte e la cultura ne definiscono l’identità autentica tra memoria e futuro.
“La candela simbolo del Natale, della rinascita, della consapevolezza e della speranza – spiega la stilista Loredana Roccasalva a nome dei promotori – diventa l’icona della manifestazione che vedrà il cuore della città illuminato da torce e candele, per assaporare una dimensione antica, quasi di sogno, che crea atmosfere senza tempo. La luce della candela diventa il soggetto da indagare nelle sue mille sfumature, per fermarsi a riflettere e rallentare i ritmi del quotidiano”. Dall’8 dicembre all’8 gennaio i negozi si vestiranno a festa, con un allestimento omogeneo, legato al tema del progetto. Poi, in occasione delle “notti” in programma, che vedranno questo pezzo del centro storico trasformarsi in isola pedonale, ognuno darà il proprio contributo ad un programma che vedrà conviverere moda e architettura, cucina e solidarietà, musica e design, teatro e paesaggio.
I palazzi storici, da Palazzo Grimaldi a Palazzo della Cultura, attraverso quelli delle famiglie private che hanno aderito al progetto, illumineranno i loro balconi con le candele, le stesse che accenderanno la luce della solidarietà sulla scalinata di San Pietro, con la partecipazione di diverse associazioni no profit.
L’adesione al progetto da parte del Liceo Classico ha reso possibile la realizzazioni eventi culturali legati al tema artistico, con interventi e performance a lume di candela, all’architettura, con conferenze sul tema dell’importanza della luce nella percezione dello spazio, mostre ed incontri con la fotografia.
La musica riempirà i vicoli durante tutte le notti, grazie alla partecipazione del Liceo Musicale e della Junior Band della città che suonerà nella piazza antistante il Teatro Garibaldi.
E da questo tratto di Corso Umberto partiranno delle passeggiate a lume di candela che percorreranno i vicoli più sconosciuti conosciuti, alla scoperta di quegli scorci magici che solo con questa luce si potranno ammirare.
Il programma è stato reso totalmente partecipativo, puntanto alla massima integrazione delle migliori energie della città. “Ci auguriamo che questo progetto – spiega ancora la Roccasalva – possa rappresentare un esercizio di collaborazione, grazie al quale tutti possiamo imparare a pensare alla città in un modo diverso e in particolare ognuno possa pensare al proprio esercizio commerciale come un luogo aperto a diverse possibilità, a cominciare da quella della cultura e della condivisione. Vogliamo dare una piccola testimonianza di bellezza, quella che, citando Peppino Impastato, bisognerebbe insegnare ad uomini e donne affinché in loro non si insinuino mai abitudine e rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.

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