La brucellosi rischia di creare nuovi problemi all’economia iblea. Tringali (M5S): “Sintervenga con adeguate misure”

tringali

“La brucellosi rappresenta un importante problema di sanità pubblica per le infezioni umane ed è causa di gravi danni economici soprattutto in un’area vocata come l’area iblea dove sono presenti diversi allevamenti di bovini ed ovini molto ricettivi alla patologia”. E’ quanto afferma Antonio Tringali, consigliere comunale a Ragusa del Movimento 5 Stelle. Con il suo intervento chiede alle istituzioni la massima attenzione e la possibilità di offrire un ristoro di natura economica per le aziende colpite. Una proposta che presto verrà presentata in Consiglio comunale.

“In questo periodo, nonostante gli interventi di profilassi erogati dai servizi dell’azienda sanitaria, sul nostro territorio insiste una recrudescenza del fenomeno infettivo che preoccupa pesantemente i produttori di latte e carne – sottolinea Tringali – Sono convinto che l’Amministrazione comunale ha tutta l’intenzione di intervenire insieme alle organizzazioni di categoria, agli operatori a vario titolo interessati, alle autorità sanitarie locali e alle autorità regionali come l’Assessorato alla Sanità e l’Assessorato alla Agricoltura, per intraprendere percorsi condivisi tesi a difendere l’economia degli allevamenti del nostro territorio.

Pensiamo che all’interno dei regolamenti comunitari e delle norme nazionali e regionali, è doveroso trovare un percorso legale che debba aiutare e sostenere i nostri allevatori, che spesse volte vengono lasciati soli insieme alle loro disgrazie.

Dopo 50 anni dalla prima legge 615/64 (e successive integrazioni) che regola i piani di risanamento ancora il territorio della Sicilia non è stato risanato dalla brucellosi e dalla tubercolosi.

La colpa non può essere addossata solo a chi onestamente opera nel settore ma principalmente a chi, con connivenze mai potute essere dimostrate, non ha voluto e saputo severamente legiferare.

Mi riferisco alla transumanza di animali effettuata da zone dove la brucellosi è molto presente. Tali presenze di animali transumanti spesse volte ha fatto ereditare al nostro ambiente allevatoriale focolai che hanno costituito la prima porta di ingresso dell’infezione.

La legalità voluta da chi non ha avuto la sensibilità sanitaria, oggi ci porta a vivere uno stato di emergenza, all’interno degli allevamenti zootecnici. Noi rappresentanti istituzionali non possiamo sottacere questo stato di cose ed anzi dobbiamo intervenire opportunamente, ascoltando e dando risposte alle esigenze dei nostri allevatori.

Chiederò al Consiglio comunale di esprimersi su un ordine del giorno condiviso che possa mettere a disposizione dei nostri allevatori strumenti che li possano fare difendere da una crisi sanitaria e produttiva già in atto”.

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