Ragusa, il mistero di Via Anfuso, Marino: “Da anni la strada pericolosa a causa di ritrovamenti archeologici”

Via Anfuso e il restringimento della carreggiata

“Passano i mesi, si alternano le stagioni, trascorrono gli anni, ma nessuno interviene. L’eterno problema di via Anfuso resta tale, uguale a se stesso. Ecco perché presenterò una interrogazione per sollecitare l’Amministrazione comunale di Ragusa a fare, finalmente, chiarezza sulla intricata vicenda”. Lo dice la consigliera comunale indipendente Elisa Marino a proposito di una questione che si trascina da anni senza che nessuno si sia preso la briga di trovare una soluzione. “E’ una vicenda – continua Marino – che già altri prima di me hanno denunciato con forza e che, adesso, sottoporrò all’attenzione degli assessorati competenti perché si possa ricevere una risposta all’altezza della situazione”. Il problema è noto. Una strada ad alta percorrenza veicolare risulta costretta a fare i conti con un restringimento della carreggiata che, tra l’altro, a causa dello spegnimento di un lampione soprastante il sito in questione, in mancanza di adeguate segnalazioni luminose, se si eccettua un catarifrangente e una transenna che indica la presenza di lavori in corso, costituisce un serio pericolo per gli automobilisti che, come se non bastasse, da quelle parti, chissà perché, premono il piede sull’acceleratore. Il sito è oggetto di interesse per la presenza di ritrovamenti archeologici. Al momento della creazione della strada, fu trovata questa soluzione. “Era stato chiesto – aggiunge la consigliera Marino – di verificare la possibilità di creare un struttura carrabile a giorno che potesse garantire la percorrenza dell’intera carreggiata e, allo stesso tempo, conservare l’integrità dei luoghi. Purtroppo, nonostante questa potrebbe essere la direzione da percorrere, ancora oggi nulla di tutto questo è stato fatto. Anzi, negli anni abbiamo continuato ad assistere al palleggiamento di responsabilità tra Soprintendenza e Comune. Si dica chiaro e tondo, adesso, come stanno le cose. E soprattutto chi deve fare che cosa. L’Amministrazione Piccitto è ormai insediata da un tempo più che sufficiente per potersi caricare pure di questa vicenda alla luce, tra l’altro, delle numerose segnalazioni che, periodicamente, arrivano dai residenti della zona che non capiscono le ragioni per cui sia calata una coltre di silenzio su questo caso irrisolvibile”.

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