Modica, seduta tesissima del consiglio comunale

consiglio comunale di Modica

Ci sono ancora strascici dopo la tesissima riunione del consiglio comunale di venerdì sera a Modica durante il quale sono volate accuse, parole pesanti. La civica assise è stata chiamata a confrontarsi sulla question time, ovvero le interrogazioni ma anche per l’approvazione di due emendamenti sul “Piano di intervento per l’organizzazione e la gestione del servizio dei rifiuti nell’ARO. in aula, presenti anche i tecnici chiamati ad illustrare il progetto che, però, è stato rinviato su richiesta del consigliere comunale del Pd, Giovanni Spadaro, alla quale hanno aderito tutti quelli dell’opposizione. Se ne riparlerà lunedì sera. Sugli emendamenti al regolamento di controllo interno della Servizi per Modica e Multiservizi,  le due società municipalizzate, Piero Armenia, per la maggioranza, ha proposto di approvare il regolamento per consentire l’accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali. Il punto è passato a maggioranza. Bocciato, invece, l’emendamento proposto da Ivana Castello del Pd che proponeva l’acceso agli atti entro tre giorni dalla richiesta. Emendamento che oltre a non aver avuto il parere favorevole del segretario generale, Carolina Ferro, è stato bocciato con tredici voti contrari, dieci favorevoli e un astenuto. Questa bocciatura ha fatto esplodere i banchi della minoranza che ha definito “una grave azione contro la trasparenza nella pubblica amministrazione”. Il consigliere del Pd, Carmelo Cerruto, nel suo intervento ha definito il regolamento della Commissione presentato dal consigliere Armenia “una vera limitazione per il ruolo che deve svolgere ogni consigliere poiché lede il diritto di controllo dei componenti consiliari sull’attività delle partecipate”.

C’è conseguentemente,  la pesante presa di posizione attraverso una  nota a firma dei consiglieri di minoranza Giovanni Spadaro, Carmelo Cerruto, Michele Colombo Ivana Castello, Andrea Caruso, Alessio Ruffino, Vito D’Antona, Massimo Puccia, Claudio Gugliotta e perfino del presidente del consiglio comunale, Roberto Garaffa. “Ciò che è accaduto   in Consiglio comunale venerdì scorso è un fatto di gravità inaudita ed è forse la più grave azione contro la trasparenza nella pubblica amministrazione che questo sindaco, pur provandoci ogni giorno, sia finora riuscito a concretizzare: stabilire in 30 giorni il termine per la consegna degli atti delle società partecipate ai consiglieri comunali che ne chiedono l’accesso vuol dire nella sostanza inibire l’azione di controllo che rientra non solo nei nostri diritti ma innanzitutto nei nostri doveri. Se pensiamo che i tempi per l’accesso agli atti del Comune sono di tre giorni e che i trenta giorni sono previsti solo per l’eventuale consegna di documenti ai cittadini che ne facciano motivata richiesta, i tempi previsti nel regolamento sul controllo delle partecipate proposto dall’amministrazione e votato dalla maggioranza negano uno dei presupposti fondamentali affinché questo controllo si realizzi. L’ostinazione, poi, della maggioranza, nel bocciare categoricamente l’emendamento proposto dal Pd e in particolare dal consigliere Ivana Castello per riportare a tre giorni i tempi dell’accesso agli atti, ci lascia basiti per quella che si manifesta a tutti gli effetti come una mancanza di consapevolezza rispetto al ruolo del Consiglio comunale e di ogni singolo consigliere.  Non era infatti, di certo, una questione su cui maggioranza e opposizione dovessero dividersi, tanto più che il regolamento passato dal consiglio regola i meccanismi del rapporto tra Comune e partecipate a prescindere dal tempo di questa Amministrazione orientata ad accentrare il potere e a sopprimere i meccanismi di controllo.  Non si rendono conto, i consiglieri di maggioranza, che con quest’ennesimo atto di cieca obbedienza hanno accettato di vedere umiliate le ragioni per cui si sono candidati a rappresentare ai cittadini e, nella sostanza, di abdicare al proprio ruolo? Sappia il sindaco che noi non abdicheremo e che, nonostante le briglie e i bavagli che lui tenta di metterci, controlleremo ancor più insistemente proprio la gestione delle partecipate, che peraltro è tra le criticità maggiori che minacciano l’equilibrio finanziario del Comune. Ci auguriamo solo,- concludono nella nota –  a questo punto, che non gli venga in mente di intervenire anche sui regolamenti comunali per comprimere, con l’avallo dei suoi fedelissimi, anche le nostre possibilità di controllo sugli atti diretti della sua amministrazione”.

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