VIOLENZA SESSUALE SULLA FIGLIA. QUARANTENNE ISPICESE RINVIATO A GIUDIZIO DAL GUP DI MODICA

L’accusa è pesantissima: violenza sessuale nei confronti della figlia. Per il Giudice per le udienze Preliminari del Tribunale di Modica, Fabio Ciraolo, l’imputato deve andare al giudizio del Collegio Penale. Per il quarantenne ispicese M.G., patrocinato dall’avvocato Domenico Monaca, si aprirà il processo penale ordinario il prossimo 15 maggio. L’uomo era stato arrestato lo scorso mese di ottobre dai carabinieri in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, era stato richiuso presso il carcere di Palermo perché solo nella casa di pena del capoluogo siciliano esiste il "braccio" per detenuti che hanno commesso reati sessuali che, in genere, non sono tollerati dai reclusi. Successivamente è stato ammesso ai domiciliari. Ieri la difesa aveva avanzato richiesta di giudizio abbreviato subordinato all’audizione della presunta vittima che già in precedenza era stata sentita dal Gip. In questo senso c’è stata opposizione del legale di parte civile(la giovane si è costituita in giudizio), l’avvocato Fabio Borrometi. L’istanza è stata, poi, rigettata e l’uomo rinviato a giudizio. L’ispicese, come si diceva, è accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia diciassettenne. Un’accusa che il Gip non ha modificato nemmeno dopo l’interrogatorio. Sarebbe stata la ragazza a denunciare il genitore, stanca delle particolari attenzioni che da tempo le riservava il padre. Della vicenda si occupa, ovviamente, il Tribunale per i Minori di Catania, che qualche giorno dopo l’arresto del quarantenne emise un ulteriore provvedimento con il quale aveva disposto l’allontanamento di una seconda figlia, dalla residenza di Ispica come era avvenuto con la diciassettenne oggi oramai maggiorenne.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa