Modica: I disagi riscontrati al “Maggiore” per il tunnel carpale da Failla sono realtà

L’Ospedale Maggiore di Modica non riesce a garantire l’assistenza per la decompressione del tunnel carpiale perché la Regione non spiega quali sono le tariffe che gli ospedali devono applicare all’utente. Nei giorni scorsi il problema era stato sollevato dal vice presidente del Consiglio Provinciale, Sebastiano Failla, e nei fatti la situazione è realmente riscontrabile. Alle sollecitazioni dai responsabili dei quattro ospedali di competenza dell’Ausl 7 di Ragusa(Modica, Scicli, Vittoria e Comiso), si è registrata una circolare del direttore sanitario aziendale, Piero Bonomo, il quale, riferendosi al Piano di Contenimento e di riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale 2007-2009, che indica le azioni da intraprendere per il contenimento delle cosiddette prestazioni inappropriate e ad alto rischio di inappropriatezza, chiariva che gli interventi di decompressione del tunnel carpale devono essere collocati nell’ambito delle attività ambulatoriali. “E’ una situazione di confusione esistente ovunque – spiega il direttore sanitario del “Maggiore”, Raffaele Elia – che, però, ci mette a disagio. Alla luce di una nota che mi hanno inviato gli ortopedici del nostro ospedale ho ritenuto reiterare il problema ai vertici della nostra azienda perché sia disciplinato l’iter procedurale su tale assistenza sanitaria”. Per le procedure di esecuzione del tunnel carpale ciò che chiede Modica è conoscere se il pagamento del ticket dell’intervento sia onnicomprensivo di tutte le eventuali indagini necessarie per la sindrome del tunnel carpale(ecg, ematochimici, eventuale visita anestesiologica), e se occorrono diverse ricette autoprescritte dallo specialista per tutte le eventuali indagini a corredo dell’intervento chirurgico

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