Modica: L’accorpamento del Tribunale di Modica con quello di Ragusa? Sperpero di denaro!!!

L’ipotizzato accorpamento tra il Tribunale di Modica con quello di Ragusa si tradurrebbe in uno sperpero di denaro pubblico. La questione, che continua, a suscitare commenti e polemiche anche alla vigilia delle elezioni “Politiche” e “Regionali” registra costanti prese di posizione o, se si vuole, motivi di precisazione. Come aveva fatto il presidente del Tribunale di Modica, Aurelio Catra, lo fa uno dei veterani della magistratura giudicante modicana, il giudice Salvatore Rizza, certamente contrario ad un eventuale accorpamento con Ragusa. “Nel caso in specie – dice il magistrato – l’accorpamento non solo non produrrebbe alcun risparmio, ma si trasformerebbe in sperpero di denaro pubblico e in grave disfunzione operativa. Ciò perché la sommatoria dei ruoli imporrebbe anche la sommatoria dell’organico dei giudici e del personale di cancelleria dei due uffici(il posto di dirigente di cancelleria presso il Tribunale di Modica è stato soppresso e la soppressione del posto di presidente non comporterebbe alcun risparmio visto che per la carica anzidetta non è prevista, com’è noto, alcuna indennità aggiuntiva rispetto allo stipendio di magistrato”. La struttura che ospita il Tribunale, finito di costruire appena sei anni fa e costato allo Stato, che lo ha quasi interamente finanziato, 20 milioni di euro, rimarrebbe inutilizzato o sotto utilizzato. “Dall’altra parte – aggiunge il dottor Rizza – l’edificio del Tribunale di Ragusa, già largamente sottodimensionato rispetto ai giudici ed al personale che, allo stato, vi operano, diverrebbe del tutto incapace a contenere anche gli organici provenienti da Modica. Logica conseguenza sarebbe l’acquisizione, in proprietà o in affitto, di un altro immobile, più o meno decentrato rispetto al primo, capace di contenere i nuovi arrivi, ovvero, per evitare lo svolgimento decentrato dell’attività giudiziaria, la costruzione, tout court, di un nuovo edificio, capace di contenere l’intera nuova struttura giudiziaria”. Per il magistrato modicano, prossimo al pensionamento, ci sarebbe una soluzione alternativa che salverebbe, come suol dirsi, “capre e cavoli” o, come lo stesso sostiene “quella di fare le nozze con i fichi secchi”. “Pur essendo la peggiore – conclude – temo costituisca la soluzione prediletta a Roma. Sarebbe quella di operare una sommatoria dei posti in organico che sarebbero, viceversa, aumentati solo per una quota ridotta rispetto al carico complessivo dei ruoli e destinando giudici e cancellieri “accorpati” a rimanere in parte nell’edificio di Modica, utilizzato come sezione distaccata e, per la parte in esubero, nell’edificio di Ragusa. Quest’ultimo diverrebbe, di conseguenza, la solita mostruosa bolgia infernale, tipica dei beneamati “Tribunaloni” dove giudici ed avvocati vagano come anime purganti alla ricerca di un bugigattolo ove tenere udienza, dove i primi non trovano un cancelliere che assista alla medesima udienza”.

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