SCICLI. CONDANNATO A QUATTRO MESI GIOVANNI TROVATO, IL PENSIONATO AL QUALE NON PIACCIONO “I DOMICILIARI”

Arresto convalidato e condanna per l’ultraottantenne sciclitano Giovanni Trovato, tornato nuovamente agli onori della cronaca giudiziaria per essere evaso dalla sua condizioni di ristrettezza domiciliare. L’uomo è stato processato per direttissima dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, che, come primo passaggio, ha provveduto alla convalida del provvedimento. Il difensore dell’uomo, l’avvocato Alessandro Sittinieri, ha, in apertura del dibattimento, avanzato richiesta di giudizio immediato e condizionato ad una perizia psichiatrica, richiesta che ha trovato, per la seconda parte, l’opposizione del pubblico ministero, Veronica Di Grandi, trovando dello stesso avviso il magistrato giudicante. Il processo, in sostanza, si è concluso con la condanna a quattro mesi di reclusione ed il mantenimento degli arresti domiciliari. Trovato, 83 anni, era stato arrestato mentre si trovava all’interno di un bar, distante circa un chilometro dalla propria abitazione dove sarebbe dovuto rimanere dopo il provvedimenti del Gip, a seguito della vicenda che lo vede tra i sei indagati per la presunta violenza sessuale nei confronti di una minorata psichica sciclitana. Ha detto ai carabinieri di essere uscito per acquistare le sigarette, cosa che, ovviamente, la restrizione non gli consente, anche se poi, quando era stato ricondotto nella propria abitazione i militari hanno rilevato che ne aveva già una stecca. Pare che l’arresto sia stato determinato dal fatto che non era la prima volta che l’uomo si allontanava da casa, suscitando la rabbia degli altri cinque indagati che, invece, sono ligi all’imposizione.

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