MODICA NON HA PIU’ IL SINDACO. TORCHI HA PRESO ARMI E BAGAGLI E SI PREPARA ALLA COMPETIZIONE REGIONALE

Sono le 12.45 quando Piero Torchi si accomoda al vertice del tavolo della sala riunioni “Giorgio Spadaro” e da inizio alla seduta di giunta convocata per “comunicazioni del sindaco”. Torchi, apre la carpetta in pelle, ne tira fuori un foglio e dice: “queste sono le mie dimissioni. Le firmo qui dinanzi a voi”. Torchi appone la propria firma sul foglio che viene consegnato al segretario. E’ la fine dell’amministrazione Torchi. Una fine annunciata, vociferata, preventivata forse ed anche anticipata. Una fine che ha seguito una propria ritualità. Alle 11 il sindaco ha, infatti, prima incontrato i dirigenti della macchina comunale. Successivamente ha avuto un breve colloquio con il presidente del consiglio comunale, Enzo Scarso, prima di incontrare il gruppo consiliare del proprio partito, l’Udc, alla presenza anche del segretario cittadino, Gino Veneziano. Intanto, in contemporanea, nel gabinetto del sindaco, un addetto provvedeva ad imballare e chiudere scatoloni contenenti gli effetti personali e quant’altro di personale aveva Torchi nell’ufficio che è stato suo dal maggio 2002 sino a ieri. L’oramai ex primo cittadino non ha voluto rilasciare dichiarazioni, rinviando tutto alla conferenza stampa convocata per le 17 di oggi, non più a palazzo San Domenico ma all’hotel “Principe d’Aragona”. Sarà quella la sede in cui renderà note le motivazioni che lo hanno indotto ad una scelta comunque difficile. Motivazioni che non ha esposto nemmeno nel corso della riunione di giunta di ieri mattina. Dunque si chiude l’era Torchi a palazzo San Domenico, iniziata dal voto amministrativo del 27 maggio 2002, proseguita con il 65,18% dei consensi raccolti lo scorso maggio. Si chiude l’era Torchi, si apre una battaglia elettorale che vedrà una Modica “caput mundi”. Riccardo Minardo per l’Mpa e Girolamo Carpentieri per il Pdl, compongono assieme all’ex sindaco un trio d’assi che vengono calati sul tavolo verde delle Regionali in cui la posta in palio è davvero assai alta. Innanzitutto per Modica, città la cui rappresentanza manca dall’Assemblea Regionale Siciliana da ben dodici anni. Successivamente per gli stessi protagonisti della “contesa” e per i partiti che essi rappresentano. Da ciò che scaturirà dalle urne elettorali il 14 aprile, infatti, potrebbero rideterminarsi gli equilibri politici in città. Intanto si pensa anche al dopo Torchi. L’Udc rivendica il proseguio della candidatura, alla luce anche degli equilibri provinciali. E di nomi “spendibili” il partito della Vela ne ha parecchi. Tra questi l’attuale assessore provinciale allo sviluppo economico, Enzo Cavallo. Forza Italia, dal canto suo, forte della probabile elezione del leader cittadino Nino Minardo alla Camera dei Deputati, potrebbe scegliere di puntare su un proprio uomo. Anche l’Mpa ha invece detto di rivendicare la scelta del nome su cui puntare per occupare la poltrona più importante di palazzo di città.

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