PORTO DI POZZALLO PER DUE TERZI AL BUIO. LA VIRTU FERRIES RICORRE ALLE FOTOELETTRICHE. STORNELLO: “IL PORTO E’ TERMINALE DELL’AGGLOMERATO INDUSTRIALE: LO GESTISCA L’ASI”.

Un guasto ad una cabina elettrica che la Regione non ripara ha provocato su due terzi del porto di Pozzallo un vero e proprio black-out che ha risparmiato la banchina commerciale, solo perché servita da un’altra cabina, e che interessa invece la banchina di riva, dove attracca il Maria Dolores, il catamarano di Virtu Ferries impiegato nella rotta Pozzallo-Malta. La Capitaneria di porto ha emesso un’ordinanza che, nelle ore serali e notturne, chiude al traffico la parte dello scalo al buio, a meno che gli operatori non illuminino a loro spese il porto, nel rispetto delle norme di sicurezza. Per non sospendere il servizio, Virtu Ferries ha dovuto ricorrere alle fotoelettriche alimentate da un gruppo elettrogeno. Il consigliere generale dell’ASI, Gianni Stornello, nel denunciare quella che definisce un’“omissione da parte dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici”, propone di fare gestire il porto dallo stesso consorzio ASI. “Dire che il porto di Pozzallo vive un’emergenza – afferma Stornello – è come dire che il giorno segue la notte. Non è bastata neanche la pronuncia del TAR, che ha annullato la nomina dell’Autorità di gestione, a fare prendere coscienza alla Regione dei suoi doveri e del suo ruolo. Alle difficoltà riguardanti la gestione delle banchine, si aggiungono questa omissione dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici e le figuracce che rimediamo con la Virtu Ferries, che è pur sempre una società armatrice straniera, alla quale prima abbiamo chiesto la rampa per l’attracco del catamarano, adesso chiediamo di illuminare il porto, dove ai passeggeri diamo un’immagine di grande precarietà, con quei fari da villaggio terremotato. Stiamo parlando di un porto regionale primo in Sicilia per traffico passeggeri e secondo per movimento di merci, dove per il primo anno il catamarano svolge il suo servizio ogni giorno: stiamo sprecando queste straordinarie conquiste. Per ragioni di mero provincialismo, non vogliamo dotarlo di un’Autorità portuale nelle forme che la legge e la prassi seguita ci consentono. Allora – propone il consigliere ASI – partiamo dal presupposto che il porto di Pozzallo è nato come terminale dell’agglomerato Modica-Pozzallo, che è stato costruito dal Consorzio ASI che a sua volta gestisce l’agglomerato industriale e che il Consorzio è un ente pubblico sottoposto alla vigilanza della Regione. Se dobbiamo proprio sperimentare, inventiamoci una soluzione che abbia una logica e che sia a portata di mano: oltre all’area industriale, il Consorzio gestisca anche il porto. Ha le strutture e le professionalità per poterlo fare, oltre ad un rapporto con la Capitaneria di porto molto stretto ed improntato al massimo rispetto e alla piena collaborazione. Quanto alle risorse finanziarie si può pensare ai canoni che la Regione comunque incamera dall’attività del porto e che potrebbero essere devoluti all’ASI, anche in parte, per le opere di manutenzione ordinaria. Incontrerò quanto prima il presidente Motta al quale chiederò la possibilità di inviare alla Regione una proposta di Protocollo d’intesa in questo senso”.

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