RANDO: “LASCIO IL SINDACATO, NON I PROBLEMI DELLA GENTE”

“Sono tormentato dal dubbio: portare la Cisl davanti a un Tribunale civile per avere giustizia, quella vera, per tutelare la mia immagine, la mia onorabilità, e la mia dignità, oppure no”. Lo dice Salvatore Rando, ex esponente di sindacato della sanità, in una lettera inviata al Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, all’European Trade Union Confederation e all’International Confederation of Free Trade Unions, a seguito del provvedimento del Collegio dei Probiviri nazionale del sindacato che, praticamente lo ha messo alla porta. “A fronte di una marcata, manifesta incapacità dei dirigenti sindacali della Fps, di cui era a conoscenza anche l’Ust – dice Rando – ho assunto un’iniziativa, che avevo concordato con il segretario aziendale e con tutti i componenti del direttivo, tranne uno, quella, cioè, di convocare un’assemblea dei lavoratori, coinvolgendo anche le altre organizzazioni sindacali, i sindacati medici, comitati di cittadini e quanti avessero a cuore i problemi della sanità. Consapevole dell’evidente, diffuso malessere dei lavoratori, mi proposi lo scopo di operare solo nell’interesse dei lavoratori, in armonia con il sindacato ed in particolare con la Cisl per recuperare un’evidente dicotomia tra le parti”. I vertici sindacali, all’epoca intesero tale iniziativa come una ribellione e Rando fu deferito ai Probiviri nazionali della Fps. “Oggi – denuncia apertamente Salvatore Rando – la Cisl è dei dirigenti che siedono dietro comode scrivanie e sono lontani anni luce dai problemi della gente e dei lavoratori. Questa è la Cisl che perde iscritti e non se ne preoccupa; ci sono molti dirigenti sindacali si fa per dire, che occupano posti di rilievo senza esserne degni, vanno a rimorchio di altre organizzazioni perché non sanno elaborare una politica sindacale, tranne nei “bla bla” dei congressi. Quando accadono incidenti mortali definite “morte bianche”il sindacato fa qualche manifesto perché questi incidenti non accadono più, si mettono a posto con la loro coscienza, anziché prevenire nei cantieri di lavoro, facendo sindacato esercitando la propria funzione per garantire che le norme contrattuali sulla sicurezza, siano applicate. Personalmente dal 1973 ho servito la Cisl e non me ne sono mai servito”.

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