AMMATUNA INTERVIENE SULLE CARENZE DEL SERVIZIO DI CARDIOLOGIA, DELL’OSPEDALE BUSACCA DI SCICLI

La mancanza di un medico cardiologo nell’arco delle 24 ore presso l’Ospedale Busacca di Scicli è oggetto di un intervento del deputato regionale della Margherita, Roberto Ammatuna. Attualmente, infatti, l’unico specialista della cardiologia del nosocomio sciclitano è a disposizione degli utenti solo di mattina. Pertanto, di pomeriggio e di notte, le emergenze cardiologiche sono gestite dal Pronto Soccorso che, nei casi ravvisata necessità, inoltra tramite fax il referto dell’elettrocardiogramma all’Unità Operativa della struttura ospedaliera di Modica, lontana diversi km: distanza che un paziente con emergenza in corso dovrà percorre in ambulanza in caso di effettiva necessità di ricovero. Ammatuna sottolinea la gravità di tale situazione soprattutto perché quando ad essere interessato è il cuore, anche una disfunzione può causare una morte immediata, ragion per cui, la percorrenza del tragitto da Scicli a Modica può essere fatale. “Condivido il disagio di tutta la comunità sciclitana per la grave carenza, dalle ore pomeridiane, del servizio di cardiologia e mi adopererò affinché si trovi la soluzione più adeguata- dichiara il deputato diellino, Roberto Ammatuna-“. Altro motivo di inadeguatezza del Busacca- fa notare l’on. Ammatuna- è la mancanza di specifici ausili diagnostici, come la Tac, e di alcune branche per le consulenze specialistiche che,anche in questo caso, rende necessario il trasporto dei pazienti da Scicli al Maggiore di Modica, impegnando l’unico autista in servizio al Busacca, con la grave conseguenza che, in caso di emergenza, il mezzo non è immediatamente disponibile. “E come se non bastasse- ha dichiarato l’on.Ammatuna- in vista della bella stagione, ideale per godere del meritato periodo di ferie del personale, circola voce di una ipotesi di accorpamento delle unità operative del Busacca; oltre a non condividere tale possibilità, mi opporrò fermamente, nell’interesse della popolazione che, a maggior ragione in estate, dalle nostre parti, è ancor più numerosa. Oltre alla riduzione di personale non possiamo rischiare di andare incontro alla riduzione di posti letto per la degenza- conclude Ammatuna.

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