Domani chiude i battenti NonSoloBarocco a Modica Il Festival assegnerà i premi dei corto e medi metraggi. L’orchestra di Piazza Vittorio chiuderà una settimana ricca di avvenimenti e di partecipazione

Si avvia alla conclusione la prima edizione di NonSoloBarocco, festival internazionale di cinema e cultura del Mediterraneo di Modica. La rassegna, iniziata il 9 aprile, vedrà il suo epilogo domani, alle 18.30, al Teatro Garibaldi, con la proiezione di un film fuori concorso, Salvatore, questa è la vita, alla presenza del regista Gian Paolo Cugno e del protagonista, Enrico Lo Verso. Successivamente saranno assegnati i premi delle varie sezioni delle opere inserite nel concorso dei corti e dei mediometraggi visionati da una giuria presieduta da Roberto Perpignani, montatore, docente del Centro Sperimentale di Cinematografia e della quale hanno fatto parte: Giovanna Taviani, regista e docente universitaria; Mario Venuti, musicista; Roberto Forza, direttore della fotografia; Amara Lakhous, scrittore e giornalista. I giurati sono chiamati a scegliere la migliore tra le 32 opere selezionate sulle 121 arrivate oltre che dall’Italia e dalla Sicilia in particolare, anche dall’Austria, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Algeria, Turchia e Marocco. Domani, alle 22, in Piazza Matteotti, per il concerto conclusivo del festival, suonerà l’Orchestra di Piazza Vittorio, formazione multietnica, sulla cui attività il regista Agostino Ferrente ha tratto un appassionante documentario. Il fondatore dell’orchestra è Mario Tronco, ex tastierista degli Avion Travel. L’obiettivo era quello di salvare un locale. In realtà l’orchestra finisce per essere la testimonianza di un sogno di tolleranza. Carmelo Nicotra, direttore del Cinefestival è soddisfatto. “La risposta del pubblico – afferma – è stata sorprendente. Le proiezioni hanno registrato il tutto esaurito. E’ il risultato più importante per un festival così impegnativo. E’ un successo che consente di pensare a una seconda edizione con uno sguardo sempre più rivolto al Mediterraneo”. Un esempio su tutti è costituito da Un film parlato di Manoel de Oliveria. Film proiettato fuori concorso, che costituisce la sintesi dell’idea di Mediterraneo che ha Nicotra. “E’ la storia di un viaggio – continua il direttore – che una madre con la figlia compiono su una nave da crociera che attraversa il Mediterraneo con destinazione Bombay, India. Sulla nave, le due donne incontreranno viaggiatori di culture e lingue differenti. de Oliveira, anche sceneggiatore, svolge la sua parabola con limpidezza e senso autentico della tragedia. Ricapitolando la storia dell’Occidente, sembra costruire l’utopia di una nuova Babele-Arca di Noè, in cui tutti si capiscono, perché uniti dagli ideali di un umanesimo civile. Alla fine leva un grido di dolore per un mondo di cui è uno degli ultimi cantori. Convinto assertore del cosmopolitismo e dell’arte del conversare galante, de Oliveira è un cineasta sincero. Un cineasta che trascina verso una sobria commozione”. Nicotra è felice anche per la rassegna dei documentari archeologici. “Ha avuto – afferma- un crescente afflusso di studenti, un risultato straordinario per una sezione non competitiva”. Ieri sera, al Teatro Garibaldi, si è tenuta l’applaudita proiezione di Fango di Dervis Zaim, alla presenza della produttrice Viviana Querioli. Il festival è stato scandito da tre convegni. Il primo, tenuto mercoledì 11 aprile al Palazzo della Cultura aveva come titolo: Racconti di donne fra le opposte sponde del Mediterraneo. L’incontro di differenti culture tra modernità e tradizione. Coordinato da Maria Lombardo, docente all’Università di Catania, responsabile delle pagine dello spettacolo de La Sicilia. Fra gli intervenuti: Raja Amari, regista franco-algerina di Satin rouge; Emanuela Pistone, regista teatrale, direttrice di Quassud; Maria Jesus De Lourdes, conduttrice del programma Permesso di soggiorno, in onda su Radio Due; Karim Hannacki, docente di lingua e cultura araba all’Università di Ragusa; Mara Librizzi, poetessa. A questo incontro era legato il film tunisino di Raja Amari, Satin Rouge. Il secondo, tenuto oggi dalle 10 alle 13 sempre al Palazzo della Cultura era intitolato: Il Mediterraneo: un mare di storia e di storie oltre i muri. Dalla ex Jugoslavia all’isola di Cipro. Coordinato Pietro Neglie, docente di Storia contemporanea all’Università di Trieste. Fra gli intervenuti: Viviana Queiroli, produttrice di DownTown Pictures; Tomislav Topic, direttore del Festival del Documentario Mediterraneo che si tiene in Bosnia Erzegovina; Vincenzo Greco, docente di Storia delle relazioni internazionali dell’Università di Atene; Ennio Remondino, inviato del Tg1; Maria Laura Conte, autrice RAI e componente del Comitato Scientifico Oasis. A questo incontro era legato il film turco cipriota di Dervis Zaim, Fango, mai distribuito in Italia. Così come Un tocco di zenzero di Tassos Boulmetis. Il terzo convegno si terrà domani, al Teatro Garibaldi, dalle 10 alle 13: Raccontare il Mediterraneo tra immagine e parola. Coordinato sempre da Maria Lombardo. Ha avrà come ospiti: Fabrizio Mosca, produttore cinematografico; Gian Paolo Cugno, regista di Salvatore, questa è la vita, prodotto dalla Walt Disney; Nino Rizzo Nervo, consigliere d’ammistrazione RAI, fondatore RaiMed; Maria Pia Farinella, caporedattore della testata giornalistica regionale della RAI; Dimitri Antoniou, direttore di Mondogreco.net. A quest’ultimo convengo sono legati film di autori o di soggetto siciliani che hanno conquistato le platee internazionali: Nuovomondo di Emanuele Crialese e Salvatore, questa è la vita di Gian Paolo Cugno. Per le presentazioni di libri alla Libreria Mondandori, oggi, alle 18, si terrà un incontro con Caparrini, Greco e Radicini, autori de La Grecia contemporanea: 1974-2006. Seguirà l’introduzione a un saggio sulla Musica Rebetika di Fernando Buscemi.

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