POZZALLO. CONCLUSE LE INDAGINI SUL MOTEL SEQUESTRATO DALLA MAGISTRATURA DI MODICA

Sono state concluse le indagini sul doppio sequestro del Motel di Pozzallo(dopo il primo provvedimento di dissequestro disposto dal Tribunale della Libertà di Ragusa). E’ stata, pertanto, fissata l’udienza preliminare davanti al Gup di Modica al prossimo 16 maggio. Ma vi è di più. Il prossimo 17 aprile ci sarà il pronunciamento sul nuovo sequestro eseguito dagli agenti del Commissariato di Polizia di Modica su ordine della Procura della Repubblica, cui è in atto sottoposto l’impianto alberghiero da parte della Corte di Cassazione alla quale si è rivolto l’avvocato Salvatore Campanella. Il primo sequestro era avvenuto nel dicembre 2005. Dopo circa venti giorni il Tribunale della Libertà ne aveva disposto il dissequestro ritenendo fondato il ricorso presentato dai titolari della struttura ricettiva che si trova alla periferia di Pozzallo. Qualche giorno dopo era sopraggiunto il nuovo deliberato della magistratura modicana a firma del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo. Nella vicenda risultano indagate otto persone, vale a dire cinque funzionari dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pozzallo, i gestori dello stesso impianto alberghiero ed il legale rappresentante dell’originaria proprietà. L’indagine sarebbe cominciata già nel 2000 quando a Palazzo La Pira, sede del Municipio, fu inoltrata istanza per procedere al cambio di destinazione dell’edificio che si trova sulla strada provinciale Modica-Pozzallo, nei pressi di Contrada Danieli, e che originariamente era utilizzata come sede per gli uffici di una fabbrica di ceramiche e piastrelle di proprietà della Ceam, una società modicana. Qualche anno fa era stata acquistata dai fratelli Ragusa, pozzallesi, per adibirla, per l’appunto, ad albergo. Conseguentemente i due germani avevano provveduto al cambio di destinazione di fatto dell’immobile. Secondo i periti nominati dalla magistratura modicana sarebbe emerso che la zona “D 2” in cui l’immobile sorge, definita “mista artigianale ed agro-industriale” non rientrerebbe nella fascia prevista per le strutture di natura ricettiva che, invece, avrebbero dovuto essere autorizzate esclusivamente in zone “C” e “CT !”, aree ad espansione turistico-ricettiva”.

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