RISARCIMENTO DI QUASI 500 MILA EURO PER IL COMUNE DI SCICLI Chiusa la causa intentata dall’amministrazione contro il Csr per il software dell’ufficio tributi. La condanna per inadempimento contrattuale

Si chiude dopo oltre sette anni con una sentenza favorevole al Comune di Scicli emessa dai giudici del Tribunale di Modica, la controversia con la società CSR, Centro Servizi Ragusano, l’azienda che fornì nel 1999, il software per il calcolo dell’Ici e che, in effetti, provocò solo errori e danni all’ente civico sciclitano. I giudici hanno stabilito che la società di Comiso, dei fratelli Ivan e Salvatore Daniele Iurato, dovrà risarcire il Comune di Scicli per quasi 500 mila euro. Il 28 giugno del 1999, l’amministrazione comunale aveva affidato l’appalto alla società con il fine di debellare il fenomeno dell’evasione dell’imposta sugli immobili, per quasi 55 milioni di vecchie lire. Una volta messo all’opera il software per il calcolo dell’Ici, questo risultò inadatto tant’è che furono emesse migliaia di “cartelle pazze” tanto da suscitare polemiche, interventi politici. Si tentò di riparare il programma, ma i risultati non furono confortanti. Si giunse alle conclusioni che qualcuno probabilmente aveva manomesso il sistema. Conseguentemente scaturì anche la prescrizione di parte dell’imposta Ici (quella non pagata) relativa agli anni 1993 e 1994. La CRS chiese, in ogni modo, il saldo dei corrispettivi convenuti al momento della fornitura. Con il giudizio è stato richiesto al Tribunale di Modica di accertare l’inadempimento, dichiarando non dovuto il residuo ancora non pagato di 12.085 euro, nonché a rimborsare quanto ricevuto in acconto sul corrispettivo, per l’importo di 54.600.000 lire. E’ stato richiesto, pure, il risarcimento del danno con la condanna del CSR a risarcire il Comune per il mancato incasso relativo agli anni prescritti, quantificato nell’atto di citazione in 900 milioni di lire. La sentenza ha accolto integralmente la domanda, avanzata dal Comune di Scicli, attraverso il legale di fiducia, l’avvocato Enzo Rizza. L’impresa comisana, dunque, dovrà pagare in favore dell’ente la somma di 482.680,55 euro risultante dalla restituzione degli acconti e dal danno subito per il mancato incasso dell’Ici. Su tale somma decorrono gli interessi legali dalla domanda al soddisfo pari a 81.500 euro circa. Il Comune ha diritto, secondo quanto stabilito dalla sentenza, alla risoluzione del contratto, e all’esonero dell’obbligo di pagamento del residuo non dovuto. Il Tribunale di Modica ha condannato la società fornitrice del software al pagamento delle spese processuali.

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