INCIDENTI CATANIA-PALERMO. Arrestati 22 ultras etnei, nessuno di loro è il killer

Sono complessivamente 22 le persone arrestate da polizia e carabinieri per gli scontri avvenuti fuori dalla stadio Massimino di Catania. Nove di loro sono minorenni. Nessuno di loro è coinvolto nelle indagini sulla morte dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti. Gli adulti, la maggior parte giovani incensurati, sono indagati, a vario titolo, per lancio di oggetto contundenti, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, incendio e lesioni aggravate. I minorenni sono stati denunciati per resistenza aggravata. Le udienze di convalida sono previste si tengano davanti ai Giudici per le indagini preliminari competenti lunedì prossimo. Otto dei nove minorenni arrestati, tutti di età compresa tra 15 e 17 anni, sono stati condotti nel centro di prima accoglienza di Catania. Uno di loro, per delle lesioni non gravi, è ricoverato nell’ospedale Cannizzaro dove è piantonato dalla polizia. Il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale per i minorenni, Valeria Perri, ha chiesto per tutti la convalida dell’arresto per resistenza aggravata. Il gip deciderà lunedì. Erano 1.500 gli investigatori impegnati ieri nel servizio di ordine pubblico a Catania per il derby contro il Palermo. Le forze schierate in campo erano prevalentemente poliziotti. Questo il dettaglio: 670 agenti della Questura di Catania, 390 dei reparti mobili di Catania, Palermo e Reggio Calabria, 350 carabinieri del reparto territoriale e 90 militari della guardia di finanza. Intanto il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa e il pm Ignazio Fonzo, a conclusione di un sopralluogo compiuto stamani nello stadio, hanno annunciato che "il Massimino di Catania sarà sequestrato per consentire a una commissione di periti nomimati dalla magistratura di accertarne i livelli di sicurezza". "Nei disordini avvenuti ieri nello stadio Massimino durante il derby non c’è stato alcun coinvolgimento dei tifosi del Palermo. Quegli scontri sono da addebitare soltanto ai tifosi etnei", ha poi confermato Fonzo. Il magistrato ha anche detto che "se a Catania c’è una sensibilità civile e religiosa, occorre che si sospendano gli aspetti non cattolici della festa di Sant’Agata". E’ stata una notte di indagini frenetiche. Gli investigatori hanno sentito diverse persone e perlustrato la zona alla ricerca di prove. Sono state visionate anche le riprese filmate degli scontri fatte dalla scientifica e presto potrebbero essere acquisite le registrazioni di televisoni private, ma soltanto a scopo precauzionale. La guerriglia sarebbe stata scatenata da ultras del Catania che volevano aggredire i tifosi del Palermo, arrivati a secondo tempo iniziato al Massimino. Dopo un primo contatto, i tifosi etnei sarebbero nuovamente tornati ‘alla carica’, stavolta però direttamente contro la polizia, che ha risposto all’aggressione e esploso dei fumogeni. Le indagini sono svolte dalla polizia di Stato coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania.

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