INCIDENTI CATANIA-PALERMO. Arrestati 14 ultras catanesi, stadio sequestrato.I FERITI SONO 70

CATANIA – Con i cinque minorenni fermati da polizia e carabinieri nell’ambito delle indagini sui disordini avvenuti ieri davanti lo stadio Massimino di Catania, dopo i quattro bloccati ieri insieme a cinque adulti, sale a 14 il numero degli ultras, tutti catanesi, arrestati dalle forze dell’ordine. Già ieri sera il procuratore della Repubblica per i minorenni Gaspare La Rosa e il sostituto Angelo Busacca hanno sentito alcuni degli indagati e si sono recati all’ospedale Garibaldi per interrogare testimoni e feriti. Intanto il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa e il pm Ignazio Fonzo, a conclusione di un sopralluogo compiuto stamani nello stadio, hanno annunciato che "il Massimino di Catania sarà sequestrato per consentire a una commissione di periti nomimati dalla magistratura di accertarne i livelli di sicurezza". "Nei disordini avvenuti ieri nello stadio Massimino durante il derby non c’è stato alcun coinvolgimento dei tifosi del Palermo. Quegli scontri sono da addebitare soltanto ai tifosi etnei", ha poi confermato Fonzo. Il magistrato ha anche detto che "se a Catania c’è una sensibilità civile e religiosa, occorre che si sospendano gli aspetti non cattolici della festa di Sant’Agata". E’ stata una notte di indagini frenetiche. Gli investigatori hanno sentito diverse persone e perlustrato la zona alla ricerca di prove. Sono state visionate anche le riprese filmate degli scontri fatte dalla scientifica e presto potrebbero essere acquisite le registrazioni di televisoni private, ma soltanto a scopo precauzionale. La guerriglia sarebbe stata scatenata da ultras del Catania che volevano aggredire i tifosi del Palermo, arrivati a secondo tempo iniziato al Massimino. Dopo un primo contatto, i tifosi etnei sarebbero nuovamente tornati ‘alla carica’, stavolta però direttamente contro la polizia, che ha risposto all’aggressione e esploso dei fumogeni. Le indagini sono svolte dalla polizia di Stato coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania. "Ho una rabbia dentro…", si lascia sfuggire il prefetto di Catania, Anna Maria Cancellieri. "Quello che è accaduto – aggiunge il prefetto – è una cosa assurda, incredibile, che lascia senza parole".

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa