Modica: Incarico peritale per stabilire le cause della morte di Padre Basile

Conferito ieri a mezzogiorno l’incarico peritale al consulente tecnico d’ufficio che dovrà stabilire le cause e le eventuali responsabilità sulla morte del parroco della Catena, Don Rosario Basile. L’ingegnere Giovanni Dell’Agli di Vittoria ha giurato davanti al Procuratore della Repubblica, Domenico Platania, e poi ha fissato al prossimo 16 gennaio il primo sopralluogo nel posto dell’incidente, in Via Giarratana, e per la visione dei mezzi coinvolti, in atto sotto sequestro. Per il primo febbraio, poi, sarà effettuata una vera e propria simulazione del tragico sinistro e per questo saranno trasferite nel luogo le due autovetture coinvolte. In questa seconda fase sarà presente anche il consulente tecnico d’ufficio Vincenzo Cascio di Catania che qualche settimana fa aveva effettuato l’autopsia sul cadavere, già peraltro tumulato, del povero sacerdote. La notizia che l’esame autoptico abbia fatto emergere la frattura del bacino, prende, intanto, sempre più consistenza. Come si ricorderà, nella cartella clinica stilata dai medici dell’Ospedale Maggiore, era riportato che l’anziano prelato presentava la frattura della tibia, per cui non era presumibile che il decesso, nella notte tra il sette e l’otto dicembre scorso, potesse essere imputato a tale circostanza. L’autopsia avrebbe trovato una concausa che avrebbe determinato la morte di Padre Basile, e cioè la frattura del bacino che, però, non risulterebbe nella cartella clinica acquisita dalla magistratura inquirente. I familiari della vittima, che sono patrocinati dall’avvocato Nino Frasca Caccia, hanno già nominato un consulente di parte, il dottor Rosario Spadaio, mentre l’investitrice, proprietaria della Peugeot 106, ha nominato il dottor Vincenzo Cilia. L’altro indagato, che è un medico dell’Ospedale Maggiore, ha nominato il dottore Salvatore Pianeta