Cronaca giudiziaria. Il processo a Lorenzo Trovato

Il processo per direttissima nei confronti del ventiduenne sciclitano Lorenzo Trovato, arrestato la scorsa settimana dai carabinieri, non viene definito. Occorrerà, infatti, procedere all’escussione di un teste che potrebbe chiarire la posizione dell’imputato. Il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, ha ascoltato in atto due carabinieri i quali hanno confermato le accuse anche se con alcune precisazioni che, secondo il difensore del giovane, l’avvocato Pino Pitrolo, sono stati abbastanza interessanti. Il procedimento è slittato a venerdì quando, dopo l’audizione dell’ultimo teste, si andrà a sentenza. Trovato, che era stato arrestato nel mese di agosto e scarcerato con la formula condizionata della firma presso la caserma dei militari dell’Arma di Scicli, alcune volte si sarebbe presentato in ritardo per l’adempimento e, nell’ultimo caso, sarebbe stato avvistato in compagnia di altri pregiudicati del luogo. L’accusa è di inosservanza degli obblighi impostigli dal magistrato. Dopo la convalida dell’arresto, il magistrato giudicante aveva disposto la detenzione domiciliare per Trovato. In agosto era stato arrestato a Cava d’Aliga, per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti in concorso con un coetaneo perché era intento a cedere una dose di hashisc del peso di circa un grammo.

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