TRIBUNALE DI CALTAGIRONE. RICHIESTA DI CONDANNA PER UN FIORISTA MODICA

Sei mesi di reclusione. Questa la richiesta deI pubblico ministero nei confronti del fiorista modicano Giuseppe Iemmolo, 55 anni, a conclusione della requisitoria nel processo in corso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Caltagirone. L’uomo accusato di lesioni colpose gravi e violazione delle misure antinfortunistiche, perché, secondo l’accusa è responsabile delle lesioni riportate da un proprio dipendente, mentre questi era intento a lavorare all’interno di una villa di Mazzarrone, in provincia di Catania. La presunta vittima, Vincenzo Costa, 68 anni, originario di Pietraperzia, ma residente a Modica, si è costituito parte civile. Il consulente tecnico d’ufficio, Cascio, nella precedente udienza ha confermato in toto i contenuti della sua perizia. Secondo le conclusioni tratte dal piemme, l’operaio stava operando per conto dello Iemmolo in una villa di proprietà di Salvatore Zago. Era sopra una scala di ferro, intento nella potatura di alcuni alberi del fondo, quando perse l’equilibrio e crollò violentemente al suolo. Le sue condizioni apparvero subito gravissime ai soccorritori. L’uomo, infatti, fu ricoverato in prognosi riservata avendo riportato la frattura della scatola cranica ed un’emorragia cerebrale che gli determinarono un’inabilità permanente al lavoro. L’accusa sostiene che Costa non aveva in dotazione gli strumenti necessari, vale a dire il casco e la cintura, che ne garantissero l’incolumità come il casco o la cintura. Cadde da un’altezza di sette gradini. Dopo la requisitoria della pubblica accusa e le arringhe dei due avvocati modicani, il magistrato ha ritenuto aggiornare il processo al primo dicembre per il deliberato di sentenza. (*sac*)

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