Operatori Multisosta, quale futuro?

Alza i toni il segretario provinciale della Funzione Pubblica della Cgil, Salvatore Terranova, nei confronti dell’amministrazione comunale e della Multiservizi. Entro i prossimi tre giorni, il responsabile del sindacato pretende la convocazione delle organizzazioni sindacali per discutere del futuro degli operatori della Multisosta e, nell’immediato, passare da ventiquattro a trenta ore settimanali l’impiego nel controllo dei parcheggi a pagamento. “Dopo un anno dall’affidamento del servizio alla Modica Multiservizi – spiega il responsabile provinciale della Funzione Pubblica Cgil – è tempo che si faccia un consuntivo, sia per conoscere i termini della sua reale redditività, sia per saggiarne la capacità di produrre condizioni occupazionali ed economiche adeguate per il personale che vi opera. Il servizio determina l’ingresso di ingenti risorse nelle casse della Multiservizi e non può avere come portata occupazionale un bacino di lavoratori che sottostà ad una condizione lavorativa non certamente definibile adeguata alle caratteristiche del lavoro reso ed al costo della vita. Già per la strutturazione odierna del servizio e per le entrate che esso garantisce alla Multiservizi, il personale potrebbe da subito essere inquadrato con un part time di trenta ore settimanali, e non ancora a ventiquattro ore e, tale nuova e più adeguata utilizzazione del personale, avrebbe a sua volta l’effetto positivo di portare nuove risorse economiche alla Società. Per le enalizzazioni lavorative ed economiche – aggiunge Salvatore Terranova – che vivono i dipendenti che vi lavorano, il servizio delle strisce blu, sta divenendo simbolo purtroppo negativo della capacità degli Enti locali di creare servizi nuovi a spese dei cittadini, con scarsa propensione a produrre fattori occupazionali, aventi le caratteristiche della stabilità e della continuità. Non possono dirsi contenti nè il comune, nè la Multiservizi, di avere posto in essere strutture lavorative precarie, con persone che a fine mese racimolano tutt’al più cinquecento euro, come gli operatori della sosta a pagamento. La condizione di precarietà economica degli operatori delle zone blu, rappresenta un giudizio non lusinghiero sul ruolo del comune nel coniugare produzione di nuovi servizi con occasioni occupazionali adeguate ai bisogni del lavoratori”. Salvatore Terranova chiede, infine, un incontro urgente per “costruire un percorso che abbia il pregio di salvaguardare la dignità lavorativa ed conomica di questi lavoratori”.

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