Quel casermone sulla roccia. Ovvero la delusione di tante aspettative. Riceviamo e pubblichiamo

L’11 mattina, appena terminata l’inaugurazione e la visita al castello di Modica da parte del principe Alberto di Monaco, ho potuto, come tutto il resto dei cittadini modicani che aspettavano l’ingresso al pubblico, mettere finalmente piede in quello che ritenevo un gioiello tutto modicano e di cui andare fiero per i prossimi 20/40 anni.
Avevo avuto il sentore che tutta questa aspettativa si potesse tramutare in una cocente delusione, poiché un mio nipote, che lo aveva girato quasi tutto, perché per anni aveva esercitato la scherma all’interno degli “stanzoni”, come li definisce lui, mi aveva appunto detto che era un casermone e null’altro, ma volevo toccare con mano quella realtà architettonica e gigantesca che ho avuto sulle spalle fin da piccolo perché fino a 18 anni ho abitato sotto quella parte del castello che potrebbe essere individuata come la “cittadella”, ovvero quella parte che ho sentito individuare come normanna-chiaramontana.

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D’Antona, Castello e Spadaro critici dopo ultima seduta del consiglio comunale di Modica

Il dibattito e le votazioni di ieri in Consiglio Comunale hanno confermato il profilo politico e le vere intenzioni dell’Amministrazione Abbate e della maggioranza che lo sostiene. Questo il senso dell’intervento a posteriori della riunione della civisa assise modicana dei consiglieri comunali di opposizione, Vito D’Antona, Ivana Castello e Giovanni Spadaro.

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