Due sbarchi a distanza. 8 tunisini tentano di risperdersi a Punta di Mola. In 34 arrivano a Pozzallo, fermati 2 scafisti.

barchino stampa

La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di due tunisimi, Aws Sadki, 21 enne e Mohamed Sadki di 25 anni. I migranti sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri. Le indagini sull’approdo dei 34 tunisini a Pozzallo, grazie alla collaborazione dei migranti, ha permesso di appurare che l’imbarcazione in legno fosse stata condotta da due scafisti che a turno pilotavano la barca.

Sono partiti dalle coste tunisine lunedì fino a quando sono stati soccorsi in acque internazionali. Erano 34 ed hanno pagato tutti l’equivalente di circa 1.500 euro.
Al termine delle indagini, gli scafisti sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.

L’altro sbarco ieri mattina quando un diportista ha segnalato uno sbarco a Punta di Mola a Marina di Ragusa. Immediatamente è stato attivato il c.d. “Piano Sbarco” della Prefettura di Ragusa che prevede l’impiego di tutte le Forze di Polizia sia via terra che via mare. Le Volanti della Polizia di Stato, la Squadra Mobile, le pattuglie della Guardia di Finanza e dei Carabinieri della Stazione di Marina di Ragusa hanno rintracciato dopo pochi minuti dallo sbarco 8 migranti che poco prima erano stati visti sbarcare. Erano tutti ancora bagnati e cercavano di disperdersi sul territorio, tentativo andato vano per il pronto intervento degli uomini dello Stato. Contemporaneamente la Capitaneria di Porto ha recuperato la piccola barca in legno con l’aiuto del sempre presente personale della Protezione Civile di Ragusa intervenuto con un gommone.
Gli otto migranti sono stati condotti presso l’Hot Spot di Pozzallo dove sono stati identificati dalla Polizia Scientifica della Questura di Ragusa.
Le immediate indagini hanno permesso di appurare che i migranti fossero certamente 8 perché è stato esaminato un video registrato durante il viaggio da uno dei passeggeri. Non vi è nessuno scafista perché i migranti si sono organizzati autonomamente, comprando barca, cibo e benzina per raggiungere l’Italia, alternandosi alla conduzione del natante.
Tra gli 8 tunisini, uno è stato trovato in possesso di una carta d’identità italiana falsa valida per l’espatrio dove peraltro era attestato che fosse cittadino italiano. La Squadra Mobile e la Digos della Polizia di Stato congiuntamente ai Carabinieri della Stazione di Marina di Ragusa hanno proceduto quindi all’arresto del migrante così come previsto dalle norme vigenti. Le indagini sono state effettuate presso l’Hot Spot di Pozzallo mediante accertamenti tecnici effettuati dagli esperti di falso documentale con l’incrocio dei dati forniti dal Comune di Milano che ha disconosciuto il documento d’identità.

Gli investigatori hanno ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa. Nel 2017 sono 91 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa.

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