Riforma legge fallimentare, Padua: “Approvato ordine del giorno per contrastare il ricorso ad aste giudiziarie al ribasso”

La senatrice Padua durante un intervento in Aula

La commissione Giustizia del Senato, nel corso della settimana, ha terminato l’esame del disegno di legge delega per la riforma della legge fallimentare. “Durante l’esame in commissione Giustizia – spiega la senatrice dem Venera Padua – è stato approvato un ordine del giorno, da me redatto e proposto per ragioni procedurali dal relatore

del provvedimento, per fare in modo che nella riscrittura della disciplina generale – la legge delega il Governo a riscrivere il processo di gestione della crisi da sovraindebitamento della legge 3 del 2012 – sia data un’attenzione particolare alle imprese agricole”.
In sostanza, la normativa attuale già prevede la possibilità per le imprese agricole di medie e piccole dimensioni di avvalersi degli strumenti di ristrutturazione del debito della legge 3 del 2012 che, però, non vengono di fatto utilizzati (in quanto troppo farraginosi). Anche per questo, dunque, si rende possibile quel fenomeno delle aste giudiziarie al ribasso che crea danni sociali ed economici molto rilevanti nella provincia di Ragusa.
“Ora il ddl, arrivato al Senato già blindato dall’ok ricevuto alla Camera ad inizio dell’anno (gennaio 2017) – continua la senatrice Padua – ha l’obiettivo di riscrivere l’intera normativa sui fallimenti di imprese. Dopo gli scioperi e le contestazioni a Vittoria della primavera scorsa e le riunioni dedicate al tema in Consiglio comunale, mi è sembrato una delle sedi più opportune – per le mie possibilità e competenze – dove mettere in risalto quanto stava e sta accadendo in alcune zone della provincia, ovvero i casi di numerosi imprenditori agricoli che si vedono costretti a svendere le proprie attività per via di aste giudiziarie che rendono risibili i prezzi di aggiudicazione. All’interno del progetto di legge, quindi, sono riuscita a far approvare un ordine del giorno, che non è un atto giuridicamente vincolante ma di indirizzo (era l’unica opzione possibile), affinché il Governo, nei decreti delegati, assicuri che “la revisione della disciplina vigente per quanto concerne l’attività d’impresa nel settore agricolo sia volta ad evitare l’abusivo ricorso a procedure esecutive, che comportano esiti dirompenti per le economie locali basate su un sistema produttivo a prevalenza agricola”, come quello della provincia iblea, “nonché a ridurre il rischio di azioni speculative”. É un impegno, dunque, non un obbligo (durante l’esame al Senato sono stati ritirati tutti gli emendamenti proposti da tutti i gruppi parlamentare affinché il provvedimento non debba essere riapprovato di nuovo dalla Camera dei Deputati, con il rischio di non diventare legge), ma esso rappresenta certamente un punto di partenza per combattere le aste che comportano eccessivi ribassi, insieme all’intero progetto che è molto atteso dagli operatori economici e da tutti coloro (in primis i debitori) che si occupano di crisi dell’impresa”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa