Modica. Il Consigliere D’Antona scrive all’Assessore dimissionario Giannone. Riceviamo e pubblichiamo

vito d'antona

Dalla abbiamo avuto conferma dell’esistenza delle sue dimissioni da Assessore al Comune di Modica, dettate, come Lei scrive da “motivi personali e familiari”. Comincia così la lettera aperta da parte del Consigliere di Sinistra Italiana Vito D’Antona all’Assessore uscente Enzo Giannone.

Converrà con noi, tuttavia, che il suo comportamento e il suo lungo silenzio, la sua prolungata assenza dalle riunioni di Giunta sin dal 27 luglio, la sua assenza nella seduta del Consiglio Comunale del 5 settembre, svoltasi sul Bilancio di previsione 2017, l’imbarazzato silenzio del Sindaco e dei consiglieri di maggioranza di fronte alle incalzanti richieste di verità provenienti dal Consiglio Comunale, l’evidente disagio in Consiglio Comunale di un altro Assessore alle ulteriori richieste di informazioni sulla sua permanenza o meno nell’Amministrazione, ci inducono a dubitare che le motivazioni siano soltanto quelle da lei indicate e non ce ne siano altre.
Veda, dott. Giannone, prosegue ancora D’Antona, la nostra lunga esperienza politica ci ha insegnato ad avere rispetto sempre delle persone e riteniamo invalicabile il confine che delimita la polemica e il dissenso su atti politici e amministrativi dalle esigenze e dai motivi personali, familiari e professionali, terreno, quest’ultimo, nel quale deve essere sempre assolutamente vietata qualunque interferenza.
Ma si convinca che la gestione delle sue dimissioni effettuata dal Sindaco Abbate, caratterizzata da un arrogante silenzio, da mancate risposte ai consiglieri e dalla completa assenza di informazioni, doverose verso la città, il Consiglio Comunale e i cittadini, hanno danneggiato, in primo luogo, Lei e la sua persona e hanno confermato il giudizio negativo verso una gestione amministrativa nella quale si può pensare che le dimissioni di un assessore, al netto delle motivazioni, possono essere considerate un fatto da gestire in modo privato, tenendo per settimane all’oscuro la città e non un atto politico del quale rendere conto alla propria città e ai cittadini.
Veda, dott. Giannone, conclude nella lettera D’Antona, noi pensiamo che un altro Sindaco, anche se le motivazioni poste a base delle dimissioni di un assessore fossero soltanto quelle da Lei indicate, per rispetto verso la sua persona e i cittadini, avrebbe reso noto tale suo intendimento, avrebbe fatto sapere (come immaginiamo) di avere insistito per il loro ritiro e, in caso di conferma, avrebbe reso noto quanto avvenuto e, in ultimo, ma non come fatto secondario, lo avrebbe ringraziato pubblicamente per il lavoro svolto in questi quattro anni.
Si chieda perché non è andata così.

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