La Flai Cgil Ragusa: “I lavoratori del Consorzio di Bonifica vantano più di 6 mesi di stipendi arretrati”

salvatore terranova

In questo ultimo scorcio di legislatura, la Giunta regionale ha deciso improvvisamente di occuparsi dei consorzi di bonifica. Dopo 5 anni di governo e dopo che ne sono trascorsi quasi 3 dalla promulgazione della legge, il governo Crocetta soltanto in questi ultimi giorni ha istituito 2 consorzi, uno per la Sicilia orientale, l’altro per quella occidentale, in luogo degli 11 sin qui in attività. Decidendo sostanzialmente di volere, in meno di 60 giorni, portare a compimento l’opera di riforma degli enti consortili di bonifica, istituendone 2 nuovi proprio ad uno schioppo dalla campagna elettorale regionale.
“Desta qualche preoccupazione questa improvvisa accelerazione, tesa a realizzare, in un lasso di tempo strettissimo, il trasferimento di mezzi e lavoratori ai due nuovi consorzi – lamenta il segretario della Flai Cgil, Salvatore Terranova -. Perché questo tentativo velocemente nevrotico di gestire procedimenti cosi delicati e complessi potrebbe subire gli effetti distorcenti di essere a fine legislatura, con tutti gli elementi negativi che questo potrebbe comportare. Del resto non è nuovo tale atteggiamento in Sicilia.

Quando la politica vuole, in questa nostra terra, avviare la riforma di istituzioni, organismi ed enti viene di sospettare che voglia farlo prevalentemente per finalità elettorali e non piuttosto per riassettare ed efficientare ciò su cui legifera.
Gli esempi non mancano.
Ciò si registra anche quando è ancora lontana la tornata elettorale, se poi ne siamo ad un passo il rischio di ammucchiata e prodotti indigesti diviene altissimo.
I consorzi di bonifica che fin qui abbiamo conosciuto hanno una storia che non può certo essere portata ad esempio, anzi ci sono casi di gestione che andrebbero completamente dimenticati se i consorzi non fossero enti che beneficiano di risorse pubbliche.
Siamo convinti – prosegue il sindacalista – della grande delicatezza e della complessiva delle operazioni che si dovranno attivare e che sarebbe senz’altro lungimirante avere quale bussola per tali trasferimenti e passaggi amministrativi il senso della cautela, della riflessione razionale, della conoscenza oggettiva delle diverse realtà, della misura oggettiva per analizzare la vasta messa di fatti e situazioni che, a distanza di anni, non sono stati risolti e in alcuni casi fatti incancrenire.
Se l’operazione avrà come bussola l’atteggiamento imperniato a conoscere, prima, il quadro complessivo dei fatti e delle criticità che ciascun consorzio presenta, allora forse sarà possibile avviare una nuova stagione per i due novelli consorzi. Diversamente ci troveremo dinnanzi al solito copione che tante volte abbiamo letto e riletto e che ha visto 11 consorzi produrre un debito di 150 milioni, tutto sulle spalle dei contribuenti siciliani.
Il consorzio di bonifica n.8 Ragusa è uno dei consorzi connotato da maggiori criticità, per le quali l’opera da promuovere è quella di una soluzione che abbia come principio informatore prioritario dei percorsi da avviare il mantenimento dei livelli occupazionale, senza arretramenti negli inquadramenti e nella natura giuridica dei contratti di lavoro, promuovendo ed attivando una seria rivisitazione degli assetti.
La corsa e l’accelerazione che si vuole, a livello regionale, imprimere ad essa in questo contesto di nuove e prossime elezioni non aiutano al raggiungimento del buon esito di quanto si dovrà fare.
Non aiutano neanche le ultimissime norme varate dall’Ars sui consorzi, le quali non rappresentano un passo avanti in direzione di una efficace risoluzione delle criticità che attanagliano, in particolare, il consorzio di Ragusa; semmai sono la prova provata di come il legislatore si muove sganciato dai fatti e quali altre finalità si prefigge e sono un palese schiaffo alla dignità dei lavoratori.
Il governo Crocetta invece – conclude Terranova – provi a far seguire alle parole i fatti, facendo una cosa utile prima che si accentuano le danze elettorali: faccia arrivare ai consorzi le risorse necessarie per pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti. A Ragusa i lavoratori vantano più di 6 mesi di stipendi arretrati”.

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