D’Antona(Sel): “Il sindaco di Modica spieghi ai dipendenti comunali il ritardo sugli stipendi”

vito d'antona

Il sindaco di Modica, Abbate, ha il dovere di spiegare perché i dipendenti comunali stanno percependo con due mesi di ritardo lo stipendio, perché un accordo sottoscritto con i Sindacati non è stato rispettato, perché i pagamenti dei lavoratori delle cooperative sociali registrano un ritardo di circa quindici mesi, perché i lavoratori della Spm devono percepire ancora quattro mensilità, perche il bilancio di previsione arriva con sei mesi di ritardo in Consiglio, il consuntivo 2016 non è ancora pronto, bloccando a Roma i trasferimenti di risorse a favore del Comune, perché il Comune viene commissariato per la terza volta dalla Regione Siciliana”. Lo sostiene il consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà, Vito D’Antona, riferendosi alla dichiarazione del primo cittadino “ .. è finalmente terminata la situazione di straordinarietà .. “, “ .. la proposta di bilancio è stata approvata in tempi ragionevoli .. “, “ .. inoltre si è puntato su cultura, turismo e crescita economica ..”).

“Di fronte a questo scenario – spiega l’esponente di opposizione – il problema è che il Sindaco e la sua Amministrazione si muovono ostinatamente verso una direzione opposta rispetto all’esigenza di risanamento, necessario in questo momento.
La denuncia della Corte dei Conti, fatto mai verificatosi a Modica, alla Procura della Repubblica per il mancato rispetto dei termini relativi al Piano di riequilibrio; un piano di Riequilibrio che fino a qualche settimana fa, in occasione di una udienza a Palermo ha continuato a registrare perplessità da parte dei magistrati contabili.
Dopo avere reso “di fatto” facoltativa la riscossione immediata dell’imposta di soggiorno, anche la riscossione per il consumo dell’acqua per il 2017 subirà un colpevole ritardo per le bollette prive di lettura, imponendo al Comune il ricorso “ordinario” all’anticipazione di tesoreria con aggravio di interessi sui cittadini, trasformandone il costo in una “tassa occulta”.
Invece di fare propaganda, Abbate rifletta su quanto scriveva la Corte dei Conti già il 7 giugno 2016 (Delibera n. 175) a proposito della attuazione del Piano di Riequilibrio: “In altri termini è come se ci si trovasse al punto di partenza, con un ritardo di tre anni rispetto alla traiettoria di risanamento originariamente prevista nel Piano”.
Sono i tre anni segnati dall’attività dell’Amministrazione Abbate; il quarto anno ha solo peggiorato la situazione.
Sono stati sprecati un Piano di Riequilibrio del debito comunale e una dote finanziaria di 64 milioni di euro”.

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