Modica, capitale della Cultura 2020. Lettera aperta al sindaco da Vito D’Antona(Sel)

vito d'antona

Al Sig. Sindaco del Comune di Modica

Il 4 agosto abbiamo letto su alcuni organi di informazione la seguente notizia: “Modica candidata a “Capitale della Cultura 2020” rappresentata da Giancarlo Poidomani”. Nel testo dell’articolo una dichiarazione del Sindaco: “Abbiamo aderito con grande entusiasmo a questa iniziativa perché siamo consapevoli delle nostre potenzialità che, unite a quelle delle altre città del Sud-Est, ci fanno diventare un serio candidato per l’ottenimento del titolo di Capitale della Cultura”.
In una intervista televisiva, inoltre, il Sindaco, con lo stesso entusiasmo, dichiarava: “Abbiamo voluto fare questo percorso un po’ particolare non candidando una singola città ma un territorio, .. questo progetto che vede la nostra città sempre leader che viene cercata da altre città .. “.

Di fronte ad una affermazione così categorica, chiunque avrebbe pensato che Modica facesse parte di quelle 46 città che, entro il 31 maggio 2017, avevano manifestato l’interesse a candidarsi a “Capitale italiana della Cultura 2020”, come prescritto da uno specifico bando emanato dal Ministero datato 8 maggio 2017.
Ci siamo documentati e informati e da fonti ministeriali abbiamo verificato che purtroppo Modica non è tra le suddette 46 città, che non sono stati riaperti i termini per altre candidature, e che le uniche città siciliane candidate sono: Agrigento, Catania, Messina, Noto, Ragusa e Siracusa., città che hanno ora diritto a presentare un dossier entro il 15 settembre. (In Sicilia solo queste)
Dopo avere presentato una interrogazione sull’argomento, è stato, indirettamente, (mancando risposte o precisazioni dirette) precisato che Modica avrebbe aderito assieme ad altre tre città del Sud-Est Sicilia (Noto, Siracusa e Catania). (Ci chiediamo: perché non Ragusa?).
Ma anche in questo caso dal’elenco delle città adenti al bando non risulta alcuna Unione di comuni, ma solo partecipazioni di singole città; d’altra parte quando negli anni scorsi ci sono state adesioni da parte di Unioni di Comuni, il Ministero nell’elenco lo ha precisato, usando la dizione “Unione di Comuni di ……..”, seguita dai nomi dei comuni aderenti, cosa che non è avvenuta per la Capitale Italiana della Cultura 2020.
Inoltre, facciamo presente che il 9 luglio scorso, sull’argomento, rivolgendoci al Sindaco, avevamo scritto in una dichiarazione pubblica quanto segue: “Chi le ha dato il diritto di non fare concorrere la città di Modica ad un prestigioso riconoscimento e ad una dote finanziaria di un milione di euro, come invece hanno fatto lungimiranti amministratori di comuni vicini (Ragusa, Noto e Siracusa)?”
Alla nota non si è dato riscontro, confermando implicitamente che a quella data nessun atto amministrativo era stato approvato dal Comune di Modica.
A questo punto, anche se con rammarico per avere fatto perdere alla nostra città una occasione formidabile, prendiamo atto che purtroppo il Sindaco Abbate non ha presentato entro il 31 maggio nessuna manifestazione di interesse per candidare Modica a “Capitale Italiana della Cultura 2020”. Qualunque altro “percorso particolare”, come viene definito, può solo rappresentare politicamente un aiuto e un contributo a favore di altre città, regolarmente candidate.
Ancora una volta, come per la Biblioteca comunale o come per tutti gli edifici storici chiusi alla fruizione del pubblico per lavori infiniti (Palazzo dei Mercedari, Castello dei Conti, Palazzo Polara, ecc.) registriamo anche in questo caso l’inadeguatezza e la superficialità della sua azione politica e amministrativa, che si traduce, dopo quattro lunghi anni di amministrazione, inevitabilmente per un ostacolo alla crescita culturale ed allo sviluppo turistico della città.
Pensiamo che lei non sia in grado di fornire documenti, lettere, istanze al Ministero con data anteriore al 31 maggio 2017; in caso contrario siamo pronti a discutere..
Temiamo però che il danno è già stato fatto e non è più riparabile.

Vito D’Antona, consigliere comunale

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