Il pittore modicano Guido Cicero esporrà alla 57^ Biennale di Venezia

IO

Il modicano Guido Cicero esporrà alla 57^ Biennale di Venezia, a Palazzo Zenobio, che aprirà il prossimo 13 agosto e andrà avanti fino al 10 settembre, organizzata dallo storico e critico d’arte, Giorgio Grasso, secondo cui “Guido Cicero è l’artista che tramuta il colore in emozione. La sua tavolozza si compone
di sentimenti nei quali intinge il pennello ancora e ancora tenendo lo sguardo ritto verso la tela bianca. La sua attenzione si rivolge a tutto a ciò che lo circonda: persone, paesaggi, profumi…tutto viene catturato e rappresentato sulla superficie piana del supporto annullandone questo limite per aprire un varco che permette all’osservatore di oltrepassare la semplice osservazione per andare oltre verso la percezione dell’opera. Guido Cicero ci permette, quindi, di esperire le proprie opere riservandoci un privilegio che solo pochi artisti riescono a definire,

grazie anche alla dinamicità della tecnica usata che vede il pittore compiere gesti energici quali: spatolate, sgocciolature e veloci spruzzi di colore. Tutto nei suoi lavori ci parla della personalità dell’artista stesso, della sua forza esistenziale e delle sue debolezze tanto che quasi proviamo empatia verso queste opere, tese in un mutamento sempre più umano”.
Una grande occasione per l’artista di Modica che proporrà le sue opere che ultimamente stanno “lievitando” in critiche ed apprezzamenti.

Biografia Pittorica

Guido Cicero: Modica 1952 da giovanissimo intraprende l’attività artistica come musicista, fotografo e pittore da autodidatta. La sua continua ricerca arriva a svariare dall’impressionismo al realismo e il non realismo facendole coesistere. Dal 1969 tante sono le personali e collettive di pittura e fotografia fatte per tutto il territorio nazionale. Simpatizzante del famoso pittore Kandiskij e Pollock si dedica molto all’impressionismo astratto e all’Action Painting.
Mostre di pittura: Nel 1979 “Marguttiana” a Modica, a Donnalucata presso l’Androne, a Ragusa 1980 al Palazzo della Provincia 6° Rassegna Provinciale delle “Arti Figurative”, nel 1981 a Modica 1° Trofeo Luigi Sturzo, a Ragusa Palazzo della Provincia “Ibla Viva 81”, a Modica Personale “Società Operaia, collettiva “Carovanarts” presso Il Mercato a Ispica, personale a Ragusa al Palazzo della Camera di Commercio, concorso Nazionale di Pittura a Termine Imerese , a Chiaramonte Gulfi “Anfora d’Oro”, nel 1982 a Ragusa 1° Rassegna D’Arte Varia al palazzo della Camera di Commercio, a Modica Convento Cappuccini Rassegna di Pittura “ San Francesco d’Assisi”, a Pozzallo “Premio Regionale di Pittura , a Marina di Modica personale presso Circolo Nautico Portosalvo,a Giarratana 2° Edizione “Città di Giarratana”, a Modica Palazzo dei Mercedari “1° Antologica Dell’Estate 82,a Ragusa Ibla con “Ibla Viva 82, a settembre a Milano presso la galleriaLe Firme“VI Concorso Internazionale “La Triade” presente una grafica “Gelosia Materna” con riconoscimento dal Presidente Sandro Pertini e il Sindaco di Milano on. Aldo Aniasi, nel 1983 personale presso lo Studio D’Arte Mattonato a Tarquinia Roma, nel 1997 partecipa alla biennale di Firenze “Arte Figurative e Scultura” all’Istituto degli Innocenti , nel gennaio 2014 a Modica collettiva “Incontri d’arte, viaggio attorno al piccolo quadro” al Foyer del Teatro Garibaldi, a settembre collettiva con il gruppo “Sentire in Bottega “ a Pozzallo Spazio Cultura “Meno Assenza”, a Modica collettiva da me curata con La Fondazione Grimaldi con il gruppo “Sentire in Bottega” al Palazzo Grimaldi. A marzo 2016a Piazza Armerina Museo Diocesano “Giubileo straordinario degli artisti. Nel giugno 2016 a Modica al Palazzo Grimaldi collettiva “Terre dei Grimaldi, giugno 2016 collettiva a Modica Casa degli Avi“ Piccolo Borgo Antico” ancora giugno 2016 collettiva a Ragusa Ibla Palazzo Cosentini collettiva “Settimana del Barocco “ luglio2016 Ragusa Ibla al Palazzo Cosentini collettiva “” Il gran teatro del Barocco”” agosto 2016 Modica Villa Gisana live performance “ …note e colori” da un’idea mia e del M.stro Salvatore Fratantonio, agosto 2016 Marina di Modica Casa Giara collettiva con il M.stro Franco Cilia. Settembre 2016 “Oltre al mare” Sala Expo Porto Turistico a Marina di Ragusa. Novembre 2016 Bologna “Arte a Palazzo” XV Collettiva internazionale di pittura , scultura e fotografia con Ospite d’onore il prof. Vittorio Sgarbi. Marzo 2017 Padova “ Premio Internazionale D’arte Contemporanea “ Mediolanum Art Gallery curatore Giorgio Gregorio Grasso con presidente della giuria Vittorio Sgarbi. Agosto 2017 Grandi Mostre “ Lo Stato dell’Arte ai tempi della “57° Biennale di Venezia “ Palazzo Zenobio,curatore lo storico e critico Giorgio Gregorio Grasso

Cenni critici:

L’artista Siciliano
Guido Cicero non è solo pittore , ma anche musicista e fotografo, attività che l’hanno portato in giro per il mondo. La passione per l’arte ha radici nell’infanzia di Cicero, ed è proprio attraverso l’arte che la sua passione diventa qualcosa di più e la curiosità si traduce nella spinta generatrice dell’atto maieutico, la ricerca di qualcosa da svelare. Modica la sua città natia diviene soggetto del suo sguardo, latrice di suggestivi scorci, visioni emozionali ed evocative che si stagliano anche sulla tela, in traduzione pittorica, secondo uno stile che va dal post impressionismo all’astratto e persino al dripping pollockiano. Chi osserva le sue opere, sembra sostare accanto al pittore, in un punto decisamente privilegiato che è fatto della summa di emozioni, ricordi e sensazioni, di filiazione proustiana, e dietro ad ogni pennellata, che sfaccetta l’opera non cercando un realismo mimetico, pare celarsi qualcosa, quel quid che deve essere ancor svelato, quelle “ immagini nascoste”
Azzurra Immediato (Critica e Storica dell’Arte) Bologna

Finestra sulla pittura di Guido Cicero
Scrive Alfredo Schettini: “Perché la vita nell’arte è nell’istinto; per crearlo non occorrono canoni o codici: basta l’amore alla vita e la comunicazione intima delle cose”. Guido Cicero è un artista dall’ingegno multiforme con una infinita capacità poliedrica e versatile. Dopo l’approccio giovanile alla pittura e ancora alla fotografia, che lo ha visto protagonista nell’ultimo decennio di questo secolo di interessanti mostre fotografiche, è rifiorita la passione giovanile di dipingere. I primi approcci con la pittura sono stati accostamenti al paesaggio ibleo, che ha subito abbandonato per crearsi uno stile tutto suo con riferimenti all’arte post-moderna: una pittura, la sua, che indica il periodo artistico contemporaneo, che ha raggiunto il suo termine con la scomparsa dei paesaggi racconti, sostituendoli con l’amore per il colore e la ricerca del lato sensibile dell’arte: un atteggiamento di riflessione nei confronti del concetto di evoluzione e progresso continuo. Egli, nei suoi dipinti, dimostra un orientamento gestuale, che si caratterizza sia per il rilievo dato alla componente emotiva motoria di dipingere che attraverso pennellate/spatolate pervase di energie, sgocciolature e spruzzi di colore. Egli trasmette nelle sue opere l’ansia dell’artista di esistere e di esprimere il lato più spontaneo e istintivo della sua personalità; Infatti affronta il dipinto non sulla base di un progetto, ma facendosi parte e lasciandosi trasportare dal formarsi del dipinto sulla tela. Altri fenomeni innovativi di assoluta libertà espressiva si riflettono nella pittura di Guido Cicero. Essi sono la presenza lineare e accennata di figure umane, che non si rifanno alla tendenza realistica, dove gli elementi figurativi venivano abbelliti o nobilitati. Egli rielabora le forme e le proporzioni delle figure umane per produrle in opere riconducibili alla tendenza idealizzante, così l’iconografia della donna acquista una rinnovata identità sociale, sessuale e poetica. Alla luce di quanto detto, la pittura di Guido Cicero è una realtà del tempo contemporaneo, che ha propensione a riallacciarsi alle origini, ma che è proiettata verso una dimensione dispositiva moderna.
Pippo Puma (scrittore-poeta) Milano

Connubio Musica – Pittura

… apprezzato come musicista, soprattutto per la passione, anche qui, di una ricerca non banale o qualunquistica, ma sempre finalizzata alla maturazione del “fare musica”. La musica ne diviene invece la musa ispiratrice. Le sollecitazioni ad essa dovute fanno dell’artista il mezzo espressivo per aggredire e scatenare sulla tela e contro la tela i fondamenti della sua costruzione cromatica, sempre con una piacevole violenza d’impatto che davvero lascia senza fiato. E ci costringe a prendere atto che, nella sua continua ricerca espressiva, Guido Cicero è arrivato a trovare una sua personale strada verso l’astrattismo, liberando – come ha detto qualcuno – la sua vena pittorica da un figurativismo che, forse, non rispondeva più alle sue esigenze ed alle sue aspirazioni. Basta guardare delle sue opere, che fanno espresso riferimento alla corrente della Pittura in azione – l’Action Painting, appunto – in cui pittura e musica trovano un punto d’incontro per trasportare l’osservatore in una realtà parallela fatta di emozioni e di interiorità spesso indefinibili, sospese tra impressionismo e realismo, tra post-impressionismo e l’impressione stessa che, della natura, ricostruisce l’occhio dell’artista – certamente, l’occhio dell’anima! – che traghetta l’arte verso un espressionismo che apre la strada all’astratto.

Giorgio Sparacino (attore)

Guido Cicero, artista d’inquieto e versatile talento, muove dalla fotografia alla pittura con risultati che portano l’impronta di un passato d’immagini accompagnato dall’incessante ricerca di nuovi moduli espressivi sempre più originali e personalizzati. Già alcuni anni addietro, in un periodo che oggi possiamo definire di mera transizione, aveva tentato, con esiti alquanto lusinghieri e suggestivi, una sintesi materica con le tecniche miste di fotografia e pittura, risolte all’interno di una visione univocamente figurativa e paesaggistica. In quella esperienza estetica trova le sue radici l’attuale fase del suo percorso pittorico, innovativa e dissacrante convergenza di astrattismo e figurativismo, avanguardia e tradizione, rigore formale e libertà, dove la percezione del volto umano o degli ambienti è mediata da vibrazioni cromatiche, da concerti di colori alla Kandinskij, scolasticamente riconducibili all’astrattismo ma originate da una forza espressiva traboccante, da un’urgenza di linguaggio il più possibile fedele al sentire profondo dell’artista. L’impressione che l’interlocutore ne ricava è quella di assistere alla plastica rappresentazione dell’emergere della forma dal magma, dell’ordine dal disordine, del pensiero dalla pulsione, spostando il fulcro dell’opera dalla staticità della figura alla dinamicità del processo che la crea, o, perché no, che la distrugge, nel cerchio dell’eterno divenire delle umane cose.
Diego Guadagnino (scrittore- poeta)Agrigento

Testo critico in riferimento alla ricerca artistica di G. Cicero
a cura di Giorgio Grasso
Guido Cicero è l’artista che tramuta il colore in emozione. La sua tavolozza si compone di sentimenti nei quali intinge il pennello ancora e ancora tenendo lo sguardo ritto verso la tela bianca.
La sua attenzione si rivolge a tutto a ciò che lo circonda: persone, paesaggi, profumi…utto viene catturato e rappresentato sulla superficie piana del supporto annullandone questo imite per aprire un varco che permette all’osservatore di oltrepassare la semplice osservazione per andare oltre verso la percezione dell’opera. Guido Cicero ci permette, quindi, di esperire le proprie opere riservandoci un privilegio che solo pochi artisti riescono a
definire, grazie anche alla dinamicità della tecnica usata che vede il pittore compiere gesti nergici quali: spatolate, sgocciolature e veloci spruzzi di colore. Tutto nei suoi lavori ci parla della personalità dell’artista stesso, della sua forza esistenziale e delle sue debolezze tanto che
quasi proviamo empatia verso queste opere, tese in un mutamento sempre più umano.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa