Il ricercatore modicano Stracquadanio calcola la scoperta della medicina personalizzata

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Gli scienziati hanno deciso di svelare il lievito sintetico credere che la tecnica possa essere riprodotta per progettare cellule di mammiferi – aprendo la strada verso la medicina personalizzata e portando l’umanità più vicina alla vita artificiale. Tra questi scienziati c’è il modicano Giovanni Stracquadanio, 32 anni, informatico di Essex che fa parte di un gruppo di ricerca globale sul bordo della creazione di lieviti completamente sintetici per la prima volta.

La scoperta scientifica porterà ad una migliore comprensione della biologia delle cellule e ulteriori progressi in medicina e biotecnologia. Il progetto, guidato dal genetista Jef Boeke della New York University School of Medicine, ha deciso di progettare e costruire un microrganismo vivo di una cellula. Avevano precedentemente creato uno dei 16 cromosomi che formano il lievito.

Adesso ne sono stati creati altri cinque e sono in pista per essere in grado di creare lieviti completamente sintetici entro la fine dell’anno.

Giovanni Stracquadanio, docente presso la Facoltà di Informatica e Ingegneria Elettronica dell’Università di Essex, ha appena pubblicato i suoi risultati in una serie di articoli pubblicati in Scienza.

Gli scienziati hanno utilizzato il lievito come organismo modello perché queste cellule condividono molte caratteristiche con le cellule umane, ma sono più semplici e più facili da studiare.

I cromosomi sintetici, contenenti DNA, sono stati interamente progettati su un computer, in modo molto simile a quello in cui progettiamo automobili e microchip. Il lievito sintetico risultante potrebbe essere utilizzato per produrre farmaci o nuovi tipi di carburante.

“Abbiamo dimostrato – spiega lo scienziato di Modica – che è possibile ridisegnare una cella in un computer. Come scienziato di computer, ho progettato e sviluppato algoritmi per recodificare e modificare la sequenza di DNA dei cromosomi di lievito. Questi metodi sono ora parte del software open source chiamato BioStudio. Un aspetto fondamentale è stato quello di stabilire i metodi per analizzare i dati per verificare che le nostre modifiche non abbiano influenzato l’idoneità delle cellule sintetiche. Questo approccio di automazione biologica di progettazione computerizzato ha ridotto il processo di progettazione da mesi a settimane e ridotto al minimo gli errori umani. Lo sviluppo di questa e di altre tecnologie è il primo passo per la progettazione di celle più complesse – come le cellule dei mammiferi – e potenzialmente apre la strada verso la medicina personalizzata”.

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