Centro Turistico a Marina di Modica. Una Nuova Prospettiva torna a farsi sentire

albergo  a marina di modica

Da quando cittadini, movimenti, gruppi, associazioni ambientaliste e villeggianti, anche stranieri, hanno sollevato dubbi sulla opportunità di realizzare un centro turistico sulle dune del Sito di Interesse Comunitario ITA 080008 Punta Religione, a Marina di Modica, a dire il vero, di “rumori”, che fossero parole scritte o forme diverse di chiedere di fare luce sulla vicenda, se ne sono sentiti veramente pochissimi.

“Evidentemente – dice Piero Gugliotta del movimento Una Nuova Prospettiva -non avranno avuto la stessa percezione i proprietari della società titolare delle autorizzazioni e che sta realizzando il centro turistico sulle dune di Marina di Modica. Società che, come è notorio, è di proprietà della famiglia dell’onorevole Nino Minardo e della quale lui stesso detiene delle quote. A loro le parole e le voci saranno sembrate tante, troppe e forse inaspettate e intollerabili.
Certamente non le parole e le voci della politica, o meglio dei politici eletti che siedono sugli scranni dell’aula consiliare del Palazzo di Città, della sala d’Ercole del Palazzo dei Normanni, di Montecitorio e di Palazzo Madama”.
Legambiente, con un esposto datato 27 luglio 2016, aveva denunciato che nello svolgimento dei lavori si sarebbero verificate diverse inosservanze alle indicazioni del decreto regionale che autorizzava l’intervento, le pochissime iniziative della politica sono sembrate accuratamente ovattate.
“Da alcuni, soprattutto se ricoprono importanti cariche di rappresentanza, ci si sarebbe aspettata ben altra sensibilità. Quella sensibilità che, ad esempio, fa scattare un’immediata reazione dinanzi ad atti o azioni che depauperano e mettono a rischio un bene comune qual è il territorio. Convinti di ciò avevamo rivolto questo appello, nel nostro precedente comunicato, all’onorevole Nino Minardo, chiedendogli “…semplicemente di decidersi a far sospendere autonomamente i lavori, sapendo che può farlo in quanto partecipe della società di famiglia che su quei terreni di proprietà sta realizzando il progetto, e di dimostrare che le inosservanze denunciate da Legambiente non ci sono state e che tutto è realmente in regola.”

Purtroppo il nostro movimento e, principalmente, i cittadini non hanno avuto alcun riscontro in tal senso e, invece, in questi giorni, alcuni di loro si stanno vedendo recapitare avvisi di querela per commenti sui social espressi, forse, in conseguenza dei troppi silenzi che si registravano sulla vicenda.

Se la querela è lo strumento che consente ad una persona di difendersi ritenendosi “parte offesa”, ci chiediamo quando, come e da chi verranno tutelati gli interessi collettivi di una comunità che si sente offesa e lesa da decisioni e interventi che non appaiono sostenuti da motivazioni alte, ma da meri interessi privati che poco o nulla hanno a che vedere con il bene del territorio.

Per quanto riguarda il nostro movimento, la notizia delle legittime querele arrivate ad alcuni cittadini, ha avuto l’effetto di silenziare sul nascere qualsiasi ipotesi di spegnere i riflettori su questa vicenda, almeno fino a quando luce non sarà fatta sulle denunce contenute nell’esposto di Legambiente”.

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