IL PREMIER E IL PIANO “B”…di Carmelo Scarso

carmelo scarso

Il nostro premier è dotato di particolare capacità confabulatoria. L’approccio apparentemente amicale nasconde una sfrenata ambizione di potere che, sposata ad un non comune senso di cinismo politico e morale, lo porta ad esprimersi, spesso, con malfidente sicumera. Il suo pensiero è nebbioso quanto sono vuote, alla prova dei fatti, le sue asserite convinzioni.

Ma è dotato di una dote esclusiva, quella per cui riesce a parlare per nascondere. Esempi se ne potrebbero fare tanti: chi parla troppo lascia orme dialettiche.
Da ultimo, per nascondere il fallimento della sua leadership politica in Europa, in quanto è tenuto in conto di mera e coreografica comparsa nel salotto europeo, è venuto fuori con il piano”B” in tema di immigrazione clandestina.
Il piano “A”, sembrerebbe dire, sarebbe stato quello per cui gli Stati dell’Unione Europea avrebbero dovuto assegnarsi quote di immigrati. Posto che gli immigrati sbarcano o vengono sbarcati dalle forze navali europee esclusivamente in territorio italiano, e non europeo come si illude che sia il nostro premier, le frontiere attraverso le quali gli immigrati potrebbero arrivare negli altri territori dell’Unione Europea sono: Francia e Austria. Entrambe queste frontiere sono state chiuse dai rispettivi governi, spalleggiati da quello della Germania perché, se gli immigrati potessero passare per le frontiere di Francia e di Austria, potrebbero benissimo transitare nel territorio tedesco.
Insomma gli immigrati clandestini restano tappati in Italia ed a carico degli Italiani.
Preso atto di questa pragmatica e antipapale iniziativa di Francia e Austria, e cancellati i dicta dei principi fondamentali dei diritti civili delle Convenzioni e di tutti Trattati europei, ecco che il nostro premier tira dal cilindro della sua fantasia la proposta di un piano “B”.
Ma il nostro premier pretende di prendere due piccioni con una fava: uno, quello di accreditare una possibile soluzione alternativa che è solo in mens dei, pardon in mens premier; e l’altro, quello di distogliere l’attenzione dal vero reale problema che è, non il piano “B”, ma il lato “B” dell’Italia e dei contribuenti italiani.
L’Unione Europea, asserendo che l’Europa non ha confini se non quelli dei singoli Stati, ci dice: le coste siciliane non sono coste europee, ma italiane; i confini dello stivale e della Sicilia, non sono europei, ma italiani. Conclude, quindi, che essendo “vostre” le coste invase e “vostri” i confini violati, per elementare proprietà transitiva sono “cosa vostra” gli immigrati clandestini.
Ma c’è di più. Il figlio di Albione, l’inglese Cameron, ha proposto di mandare agenti del suo Secret Intelligence Service (SIS) in Sicilia (sic!) per risolvere il problema all’origine: trattasi forse non di “cosa vostra”, ma di “cosa nostra” ?
Staremo a vedere: intanto il contribuente italiano stia attento al suo lato “B”, piuttosto che al piano “B” del premier.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa