Si costituisce il Comitato Spontaneo Allevatori “Giù le mani da Ragusa Latte”

latte

Negli ultimi anni ha acquisito una presenza nel mercato regionale (e non solo) di tutto rispetto, riuscendo a imporsi come una delle migliori realtà locali per ricchezza di gamma e qualità dei prodotti (cosa che ha probabilmente destato gli appetiti di qualcuno).
Una lunga serie di vicissitudini, miscelata a una buona dose di impreparazione degli amministratori, ha comportato tutta una serie di perdite economiche che si sono tramutate nel mancato pagamento della materia prima fornita dai soci, il latte!  fronte di continue e pressanti richieste dei soci, i quadri dirigenti, invece di fornire risposte dettagliate, hanno continuato a mascherare i problemi, rassicurando quanti si esasperavano che non ci sarebbero state ripercussioni economiche, che si trattava solo di un ritardo, che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi. Nulla di tutto questo, tanto che oggi la cooperativa si trova a un passo dal tracollo finanziario!
“A questo punto alcuni soci ci siamo costituiti in comitato per cercare di difendere gli interessi di tutti, ma anche e soprattutto per tutelare quello che era, è e deve rimanere un patrimonio della società, un baluardo di territorialità e qualità, e per cercare di capire cosa si stia veramente verificando alle spalle di Ragusa Latte, quali interessi si celano, se e quali speculazioni sono in atto e soprattutto a chi gioverà tutto questo – dice il Comitato Spontaneo Allevatori “Giù le mani da Ragusa Latte”. – Questi dubbi ci assillano, come ci assilla il pensiero che non ci sentiamo trattati da soci, ma da sudditi che non hanno neanche diritto di sapere. Infatti, nonostante al consiglio di amministrazione della Ragusa Latte sia stata chiesta, da una moltitudine di soci, una assemblea con all’ordine del giorno la sfiducia per l’operato di Presidente e consiglieri, richiesta formulata in data 26 aprile, questi non hanno assunto alcuna decisione in merito, ritardando la convocazione dell’assemblea dei soci della cooperativa (organo sovrano per le decisioni da prendere). Oggi risulta convocata l’assemblea per il giorno 19 giugno (ma pare che problemi tecnici ne ritarderanno la convocazione a data da definire). Tutto questo non limita un Presidente e un consiglio sfiduciato, che continuano ad operare perpetrando una serie di azioni quanto meno di dubbia morale, oltre che dal sapore vivamente lesivo delle economie dei soci.
Per dirla breve, alcuni soci sospettano che si stia svendendo la Ragusa Latte, cedendo marchio, area vendita e presenza nei mercati. Certo è che ai soci resterà il monte debito, con buona pace dei problemi di ognuno.
Riteniamo ci siano gli estremi per agire legalmente. Come comitato ci stiamo informando se sussistono le condizioni per interessare la magistratura e anche l’antimafia. Certo ci siamo resi conto che i nostri soldi si sono volatilizzati e che una non meglio definibile compagine si adopera per trarne beneficio alle nostre spalle.
Continuiamo a domandarci il perché di certe scelte del CdA della cooperativa Ragusa Latte, come mai si ostinano a non convocare assemblee, preferendo riunioni informali, dove magari molti soci non vengono invitati. Come mai non siamo stati interessati delle possibili soluzioni che stanno operando (tra l’altro ritenute da molti di noi non avallabili e lesive dei nostri interessi), come mai non ipotizzare soluzioni alternative che ci vedrebbero artefici del nostro destino. Troppe domande, troppa nebbia, troppi inviti a “stare calmi” e a “fare silenzio”.
Intanto per certo c’è che non ci hanno pagato da mesi, qualcuno da anni, confidando nella nostra fiducia e nel nostro credere alla cooperativa.
Non sappiamo come andare avanti, ma quello che brucia di più è che a tutto il danno, subiamo la beffa di perdere la struttura per cui tutti abbiamo faticato tutta la vita …….. la nostra azienda!
Infine una domanda si insinua nelle nostre menti; ma chi sta dietro tutto questo groviglio? Di certo ruotano non pochi interessi di persone pronte e “furbe”.
Siamo decisi a vederci chiaro, pronti a dare battaglia per la nostra dignità, per la nostra economia. Un danno di svariati milioni di euro non può essere tollerato dalla nostra comunità, specie se si spalma su un settore da sempre al limite della sopravvivenza. Centinaia di soci non avranno un futuro, non possono rischiare di perdere la loro storia, oltre al loro capitale che rappresenta quanto di sano il loro lavoro ha prodotto”.

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