La morte al “Busacca” di Scicli dopo una colonscopia. Ci sono tre medici indagati

Busacca

Ci sono tre indagati per la morte del pensionato di Ispica, avvenuta all’Ospedale Busacca di Scicli. L’uomo doveva effettuare una normale colonscopia nel nosocomio sciclitano e si era presentato nell’Unità Operativa di Endoscopia munito di apposita ricetta sottoscritta dal suo medico di fiducia. Accompagnato dalla moglie, era entrato serenamente nell’ambulatorio da dove non è più uscito vivo. Caso di malasanità?

E’ quello che si dovrà accertare visto che la Procura della Repubblica di Ragusa ha aperto un’inchiesta, a seguito di un esposto dei parenti dell’uomo, un pensionato di origini sciclitane ma residente a Ispica, G.R., 72 anni. Spiccati, come si diceva, già tre avvisi di garanzia nei confronti di due medici ed un anestesista. L’uomo era stato consigliato proprio dal medico di famiglia ad effettuare l’accertamento giacchè lamentava da qualche giorno forti dolori addominali. E’ stato, quindi, sottoposto ambulatorialmente a colonscopia come paziente esterno, ma subito dopo sarebbero sopraggiunte delle complicanze. Trasferito nella sala d’emergenza adiacente e sottoposto a vari trattamenti tra cui a defibrillazione, dopo circa due ore è, purtroppo, deceduto. Ovviamente, all’ignara moglie che attendeva in corsia il ritorno del congiunto, è crollato il mondo addosso. Scene strazianti. I due anziani coniugi si sarebbero dovuti recare a Milano per fare visita ai figli, gli stessi che, raggiunti dalla drammatica notizia, hanno presentato un esposto in Procura con la conseguente apertura dell’inchiesta per la morte sospetta. La salma è stata trasferita, poi, presso la camera mortuaria dell’Ospedale “Maggiore” di Modica dove oggi sarà effettuato l’esame autoptico dal medico legale Walter Di Mauro, incaricato dal sostituto procuratore della Repubblica, Monica Monego. Al 72enne tre mesi fa era stato impiantato uno stent aortico. “Apprendiamo che è stata avviata un’indagine di Polizia Giudiziaria su richiesta dei familiari – è la replica del Direttore Generale, Maurizio Aricò – . L’Autorità Giudiziaria ha richiesto la disponibilità della salma per l’esame autoptico e l’identificazione del medico che ha seguito il paziente. Nell’esprimere ai familiari la più sentita partecipazione per il decesso del loro congiunto. Attendiamo l’esito degli accertamenti in corso per chiarire, con migliore approssimazione, la causa del decesso”.

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