Migranti e tragedie. Le Misericordie, un esempio da prendere

le misericordie a scuola

Sbarchi, morti, arresti, emergenze. I politici si ci fanno le campagne elettorali, gli scafisti i soldi(per non parlare dell’affaire che gira attorno a tutto ciò). Si parla tanto di queste cose ma non si parla di dietrologia, cioè cosa c’è dietro tutto ciò. E non mi riferisco all’organizzazione criminale che organizza i viaggi della speranza ma all’altra faccia della medaglia: le organizzazioni che assistono i migranti.

Pochissime ad onor del vero e tra queste, quella che costantemente e’ presente, e’ l’associazione Le Misericordie di Modica che non fa mancare mai il supporto coi suoi volontari. Ora e’ il momento di dare a Cesare quel che è di Cesare. Loro vivono le prime emozioni, i primi momenti in cui i migranti, stanchi e talvolta in cattive condizioni di salute, posano piede al Porto di Pozzallo. “Lo facciamo con lo spirito giusto – spiega il Governatore Angelo Gugliotta – perché sentiamo il dovere dare il nostro contribuito. E’ bene sottolineare che il servizio lo svolgiamo assolutamente gratis, senza alcun contributo perché è giusto che sia così”. Gugliotta, tra l’altro, e’ presente come medico dell’Asp 7 ed infatti non manca di nominare anche i cosiddetti “Medici senza frontiere”. “Lo facciamo con gioia – dice Antonella, una delle più attive de Le Misericordie – ma talvolta rimaniamo amareggiati quando accompagniamo migranti in ospedale e qualche cittadino ci dice: “bruciateli, fateli annegare”. Questo e’ intollerabile”. Mi piace fare emergere il ruolo di queste persone che lasciano famiglie, si sacrificano, ci rimettono di tasca propria per affrontare le spese per spostarsi, ma mai nessuno riconosce loro il lavoro svolto. Lo facciamo noi, e’ poca cosa lo sappiamo, ma restano una delle parti migliori di queste operazioni, mentre ai politici lasciamo il “palco” dal quale sbrodolare i concetti di routine che oramai nessuno ascolta più.

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