ATTENTATO A TUNISI. Il circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa: “Una dura condanna per quanto accaduto. Si vuole colpire al cuore la quotidianità della nostra vita

Gianni Lauretta

Il circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa esprime una dura condanna per il vile attentato contro l’umanità verificatosi a Tunisi. Perché come è già successo in altri attentati, il terrorismo colpisce tutti senza distinzione di religione o di colore della pelle, colpisce oltre che le persone anche il patrimonio culturale che era stato conservato. Abbiamo assistito inermi all’indefinibile crimine contro la cultura, la storia di civiltà passate.  “Con questo vile attacco – dice il segretario Gianni Lauretta facendo riferimento a quanto accaduto nella capitale del Paese africano – si vuole colpire la quotidianità della nostra vita, si vuole un clima di paura che lascia presagire scenari inquietanti, scenari di guerra. Questo non deve passare. È ciò che vogliono i nuovi barbari ed è ciò che vogliono i commercianti di morte occidentali, perché è indubbio che le armi arrivano dai Paesi cosiddetti “civili” e dai finti esportatori di pace, quello che sta accadendo oggi è la conseguenza. Il nostro circolo vuole esprimere il cordoglio per le vittime innocenti, per i difensori dell’ordine pubblico che hanno rimesso la vita nel tentativo di salvare quante più persone possibili e lasciatemi personalmente esprimere un pensiero anche verso quel povero cane eroe utilizzato nel blitz di liberazione degli ostaggi”.
“La Tunisia è stata colpita – continua Lauretta – perché la si vuole trascinare in un tragico gioco al massacro, si vuole far fallire la cosiddetta “primavera dei gelsomini” che tante speranze di democrazia e giustizia sociale si voleva dare, perché in Tunisia si sta realizzando l’unica primavera democratica che in altri stati non ha attecchito malgrado ci avessero provato. Già l’altra sera il popolo tunisino ha dimostrato tutta la sua civiltà manifestando in massa contro il vile attentato, per vincere anche la paura che si vuole diffondere. Simbolico ma efficace vedere i deputati tunisini cantare l’inno nazionale durante quei momenti drammatici. Vorrei invitare la comunità tunisina, in particolare, ma anche tutte le altre comunità a cantare tutti insieme gli inni nazionali per sconfiggere chi semina terrore. Cerchiamo di essere costruttori di pace nel nostro piccolo, iniziando a manifestare pubblicamente tutto il dissenso contro ogni forma di violenza e non lasciamoci vincere dalla paura”.

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