Dopo l’episodio di San Giacomo, l’intera comunità locale è molto scossa Chiavola: “Non è possibile attendere che un cane diventi aggressivo per effettuarne la cattura. Il Comune attivi un attento monitoraggio”

mario chiavola“Non è possibile attendere che un cane diventi aggressivo per effettuarne la cattura. Ecco perché chiedo all’Amministrazione comunale, per gli adempimenti di competenza, di attivare e sollecitare un attento monitoraggio sul fenomeno del randagismo oltre che sul territorio di San Giacomo in tutta l’area di pertinenza della nostra città”. E’ la richiesta avanzata dal consigliere comunale Mario Chiavola in merito agli eventi, che purtroppo hanno destato attenzione mediatica anche a livello nazionale, accaduti venerdì a San Giacomo, dove un bimbo di 7 anni è stato azzannato da un randagio nel cortile di casa. “E’ auspicabile – aggiunge Chiavola – un attento monitoraggio da parte di associazioni di volontari e da chi di competenza, così come ritenuto opportuno dal Comune, allo scopo di individuare il branco di randagi che può diventare potenzialmente aggressore di un uomo o anche di animali. Infatti, proprio sul territorio di San Giacomo, e lo dico a ragion veduta perché è questo il territorio che frequento più di altri in città, parecchi allevatori accusano la scomparsa di propri animali trovati in seguito uccisi per l’appunto da branchi di cani affamati. Monitoraggio significa pure la possibilità di individuare i soggetti canini da poter sterilizzare, procedendo sugli stessi con interventi ad hoc, attivando un protocollo d’intesa con l’Asp (qualche anno fa è stato stipulato in qualche comune vicino), dopodiché sensibilizzare i cittadini ai fini delle adozioni dei quattrozampe. Porto ad esempio ciò che è stato realizzato al comune di Solarino, vale a dire se adotti un cane non paghi la Tares”. Chiavola prosegue chiarendo che “a dire il vero, l’Amministrazione che ha preceduto l’attuale si è attivata in tale direzione arrivando ad organizzare per due anni di fila il “corso per il possesso responsabile del cane”. Indispensabile, altresì – continua – la verifica degli impianti di microchip in ogni animale, un altro provvedimento che ci aiuterà a fare in modo che episodi simili a quello di venerdì non si abbiano più a verificare. E ciò servirebbe pure ad evitare che si possano ripetere tragedie come quella del 15 marzo 2009 a Sampieri”.

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