CONDANNATO UNO DEI RAPINATORI DELL’OSTERIA NICASTRO A MODICA ALTA

Uno dei rapinatori che lo scorso 7 gennaio tentò il colpoo in danno dell’Osteria Nicastro di Modica Alta è stato condannato oggi dal Collegio Penale del Tribunale di Modica(Sandra Levante, presidente, Patricia Di Marco e Maurizio Rubino, a latere)dopo oltre un’ora di camera di consiglio. Tony Di Tommasi, 34 anni, ispicese, che qualche settimana fa era stato ammesso agli arresti domiciliari dal Gip, Michele Palazzolo, è comparso davanti ai magistrati per essere giudicato con il giudizio immediato. Il suo difensore, l’avvocato Nino Savarino, in apertura di udienza ha chiesto di potere accedere al rito del patteggiamento concordando con il pubblico ministero, Maria Mocciaro, una pena pari ad un anno e dieci mesi di reclusione e 600 euro di multa. Un procedimento che, evidentemente, non aveva convinto il Collegio dal momento che la camera di consiglio si è notevolmente protratta. Alla fine è stata accolta la richiesta. I giudici hanno sospeso la pena ed hanno, oltremodo, revocato la restrizione domiciliare. E’ stato deliberato anche per la confisca e la distruzione della pistola e delle cartucce che furono all’epoca utilizzate, la restituzione del giubbotto sequestrato(in precedenza erano state restituite la vettura impiegata ed alcune banconote). Nei prossimi giorni sarà processato il presunto complice, Giorgio Caccamo, 40 anni, con piccoli precedenti, tossicodipendente, con il rito abbreviato. I due sono nativi di Modica, ma residenti ad Ispica. Erano stati arrestati dopo un breve inseguimento iniziato in Corso Vittorio Emanuele e che si era concluso in Corso Regina Margherita. Caccamo, in particolare, aveva preso di mira uno dei titolari della Taverna Nicastro, in Via Sant’Antonino. Armato di pistola giocattolo con tappo rosso inserito, aveva intimato la consegna dell’incasso. Il titolare dell’osteria, però, non aveva ancora incassato nulla perchè era ancora mezzogiorno. Contemporaneamente era sopraggiunto un cliente dal quale il malvivente si fece consegnare 25 euro con la minaccia dell’arma, denaro che i due andarono a prelevare all’interno del veicolo della vittima. Un errore che costò caro perché nel frattempo arrivò la chiamata alle forze dell’ordine che riuscirono, conseguentemente, a bloccarli. Di Tommasi attendeva a bordo di una Fiat 500 di proprietà della sua convivente.

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