Da Udine a Siracusa, telefonini sequestrati

Nonostante il divieto di portare videotelefonini e macchine fotografiche nella cabina elettorale, molti, in varie parti d’Italia, non hanno resistito alla tentazione: chi per distrazione, chi per una scommessa o, magari, per un vero e proprio "voto di scambio". Fatto sta che alcuni di loro sono stati scoperti e dovranno pagare per la "bravata". La Digos di Siracusa ha denunciato un giovane di 23 anni, trovato dal presidente del seggio elettorale nella cabina, mentre fotografava la scheda con il cellulare munito di fotocamera. E’ accaduto nella sezione elettorale numero 14 di via Teramo, nel quartiere della Borgata. L’immagine della scheda è stata trovata nella memoria del cellulare, che è stato sequestrato. Stessa dinamica a Mortegliano (Udine), dove un elettore che stava cercando di fotografare la propria scheda con un cellulare è stato scoperto e denunciato dai carabinieri. L’uomo, I.D.V. 28 anni, del luogo, è stato scoperto dal presidente del seggio all’interno della cabina. I militari della stazione di Mortegliano lo hanno denunciato e gli hanno sequestrato il cellulare.
 Due denunce sono scattate anche in provincia di Catania: due elettori, uno di 42 e l’altro di 32 anni, che hanno fotografato la scheda nella cabina elettorale sono stati denunciati dai carabinieri, rispettivamente, a Santa Venerina e aa Aci Castello. Ad accorgersi dell’accaduto sono stati i presidenti dei seggi che hanno fatto intervenire le forze dell’ordine. In entrambi i casi sono state sequestrate le apparecchiature utilizzate per fare gli scatti: un palmare e un telefonino.

Fotografa la scheda per una scommessa col fratello: denunciata. Per una scommessa con il fratello è stata denunciata e rischia ora una multa da 300 a 1.000 euro. E’ il destino toccato a una ragazza di 29 anni di Pinerolo (Torino) sorpresa mentre faceva una foto del suo voto con il videofonino all’interno della cabina elettorale. Ad esserle fatale è stato un secondo di silenzio assoluto all’interno del seggio proprio nell’istante in cui scattava la foto. Proprio grazie a quel silenzio il "clic" è stato chiaramente udito dagli scrutatori e dal presidente, che ha immediatamente chiamato il carabiniere di vigilanza, della compagnia di Pinerolo, che ha chiesto alla giovane di consegnare il telefonino. La ragazza è scoppiata a piangere e ha raccontato di avere scommesso con il fratello che entrambi avrebbero fotografato la scheda al momento del voto per poi mostrarsi la fotografia a vicenda. Il carabiniere ha acquisito le prove e il presidente di seggio ha annullato la scheda dell’incauta elettrice, che è quindi stata denunciata.

Due telefonini sequestrati al Prenestino: "pizzicato" un vigile urbano. Due telefonini sequestrati dalla polizia a Roma a due elettori in due diversi seggi. La distrazione ha colpito anche un vigile urbano della capitale che è andato al seggio con il telefonino di servizio in tasca dimenticandosi della norma che ne impone, dal primo aprile di quest’anno, il divieto (decreto legge 1 aprile 2008 n° 49). La stessa disavventura, che è costata sia il sequestro del telefonino sia una denuncia penale, è capitata ad un altro signore. Per tutti e due è stato lo squillo del telefonino a far intervenire il presidente. I presidenti dei due seggi – uno in viale della Primavera e un viale Michele Tenore 15 – hanno chiamato la polizia, come prevede la procedura. In questi due casi sono gli agenti del commissariato Prenestino, nella zona est di Roma, ad essere intervenuti per procedere alla denunce. All’interno dei seggi, secondo quanto risulta, non c’era alcuna indicazione di divieto e nè i presidenti del seggio nè gli scrutatori, secondo la testimonianza degli elettori, hanno ricordato la disposizione. Il cartello che indica il divieto con l’indicazione della norma penale – che prevede l’arresto da 3 a 6 mesi o una ammenda da 100 a 1.000 euro) è però esposta all’esterno dei plessi scolastici che ospitano le sezioni per il voto.

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