TENTATA RAPINA, TENTATO OMICIDIO E PORTO ILLEGALE DI PISTOLA. ALBANESE CONDANNATO DAL GUP DI MODICA

Tentato omicidio, tentata rapina, porto di pistola e lesioni. Artur Lecini, 21 anni, albanese residente a Scicli con la famiglia, difeso dall’avvocato Alessandro Agnello, se l’è cavata con una condanna a tre anni e otto mesi di reclusione al termine del processo che si è celebrato con il rito abbreviato davanti al Giudice per le Udienze Preliminari presso il Tribunale di Modica, Fabio Ciraolo. L’uomo, in atto detenuto proprio per questa vicenda, nel carcere di Modica Alta, l’ha passata liscia per l’accusa ed è stato assolto con la formula “il fatto non sussiste, mentre la condanna è arrivata per gli altri reati. Nel mese di maggio del 2007 il Lecini si era presentato in un bar-gelateria di Pozzallo a volto scoperto ed armato di pistola con l’intenzione di mettere a segno una rapina. Non aveva messo in conto la reazione del proprietario che, nonostante la pistola, una semiautomatica, si lanciò contro il rapinato riuscendo a strappargli gli occhiali, anche se nella colluttazione rimase ferito. Preso alla sprovvista il Lecini si diede alla fuga abbandonando “sul campo” l’arma, non prima di avere tentato di sparare per ben tre volte(la pistola, però, si era inceppata. Quando sul posto giunsero i carabinieri, accertarono, in primo luogo che la pistola aveva la matricola abrasa. Le indagini ben presto portarono alla sua individuazione. Artur Lecin fu arrestato in Veneto dove si era trasferito per lavorare regolarmente insieme con dei parenti. Da allora è rimasto in carcere. Nel corso delle indagini, il difensore ha nominato un perito perché stabilisse se la pistola era nelle condizioni di sparare. La perizia fece emergere che l’arma non poteva esplodere alcun colpo. Per questo la pesante accusa di tentato omicidio è caduta. Il pubblico ministero, Domenico Platania, aveva chiesto una condanna a dodici anni di reclusione.

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