POZZALLO, RICETTAZIONE. ASSOLTO UN QUARANTENNE

Gli avevano affidato una motoape per aggiustarla, ma, ironia della sorte, si è visto presentare i carabinieri. Morale: il veicolo risultò di illecita provenienza e per tale motivo fu indagato. Si tratta del pozzallese Giovanni Bellaera, 40 anni, difeso dall’avvocato Raffaele Pediliggieri. Insieme con lui era finito sotto processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, anche Antonino Caruso, 34 anni, di Avola, patrocinato dall’avvocato Tommaso Lauretta. Il pozzallese è stato, in ogni modo, assolto per non avere commesso il fatto come aveva auspicato il suo legale, mentre per l’avolese è scattata la condanna a tre mesi di reclusione e duecento euro di multa. Nel 2003 i carabinieri si presentarono in un garage del quarantenne per una perquisizione. Trovarono una motoape, chiesero spiegazioni. L’uomo disse di averlo in deposito in via momentanea per eseguire delle riparazioni ed i militari avviarono delle indagini dalle quali scaturì che il veicolo risultava rubato a Pachino. A questo punto scattò la denuncia per ricettazione che coinvolse anche l’avolese che, nei fatti, risultò colui che aveva condotto il mezzo nel garage di Pozzallo. La pena nei confronti di Avola è stata sospesa ed anche condonata

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