Scicli, omicidio netturbino, indagini serrate

SCICLI – Per tutta la notte sono proseguite le indagini per fare luce sull’omicidio di Giuseppe Drago, 32 anni, operatore ecologico, ucciso con due colpi di pistola e uno di fucile ieri sera dinanzi alla sua abitazione in via dei Sette fratelli Cervi, in contrada Iungi, zona residenziale popolare alla periferia di Scicli. Nell’episodio è rimasta ferita in modo non grave una bambina di dieci mesi che è stata colpita di striscio alla caviglia da un pallino di rimbalzo sparato dai sicari. Ferita alla schiena anche la madre della bambina. Madre e figlia si trovavano a pochi metri dal luogo del delitto. Le indagini dei carabinieri di Modica, guidati dal capitano Marco Latini, sono coordinate dal pm Maria Mocciaro. Le piste seguite sono quelle del regolamento di conti. Drago, pregiudicato per spaccio di stupefacenti, era dipendente della ditta Busso di Giarratana che di recente si è aggiudicata dopo un tormentato contenzioso l’appalto del servizio di raccolta di smaltimento di rifiuti. Pochi minuti prima dell’omicidio, in viale primo maggio a circa un chilometro di distanza, era stato incendiato uno stand di frutta e verdura di cui è titolare un pregiudicato. Per gli investigatori può essere un indizio. A Scicli negli ultimi 10 giorni sono state incendiate sette autovetture. Potrebbe essersi trattato di uno dei segnali di una guerra tra bande della malavita. Giuseppe Drago, figlio di un pescivendolo molto conosciuto a Scicli, era soprannominato "il tedesco" perché era stato per un lungo periodo in Germania da dove era rientrato quattro anni fa.

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