LA MORTE DI UN CAVALLO NEL PALIO 2005 DI MODICA. PER 2 INDAGATI SCATTA IL RINVIO A GIUDIZIO

Rinviati entrambi a giudizio gli indagati per la vicenda inerente il Palio della Contea del 13 agosto del 2005, l’edizione tragica dell’evento visto che registro la morte di un cavallo ed il ferimento del suo fantino. Ieri il Giudice per le Udienze Preliminari di Modica, Michele Palazzolo, ha deciso di mandare a giudizio S.M., 40 anni, responsabile della manifestazione e che, nello stesso tempo, partecipava al Palio, ed il legale rappresentante della società che nei fatti risultava essere l’organizzatrice dell’evento sportivo, D.S., 45 anni. Entrambi, modicani, sono patrocinati dall’avvocato Ignazio Galfo, e rispondono di lesioni colpose, mentre il quarantacinquenne deve sostenere, anche il reato di frode in pubbliche forniture. Le indagini furono condotte dagli agenti del Commissariato di Polizia che nelle settimane successive ai fatti ascoltarono un alto numero di persone, compresi tutti i fantini, diciassette. Durante la contesa equina, che annualmente si svolge in Corso Umberto, nel tratto compreso tra Piazza Corrado Rizzone e Piazza Monumento, il quarto cavallo in gara, American, montato dal comisano Massimo Vallone, era crollato morendo sul colpo. Il fantino riportò, dal canto suo, l’inclinazione di alcune costole e rimase per diversi giorni ricoverato presso l’Ospedale Maggiore. In seguito al tragico episodio che indusse il sindaco, Piero Torchi, e l’assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo, Mommo Carpentieri, a sospendere la manifestazione e ad assegnare la vittoria a Vallone. I veterinari in servizio, Vincenzo Aurnia e Giorgio Guerrieri, certificarono che le cause della morte di American” furono determinate dalle fratture delle vertebre cervicali determinata da caduta. I due indagati, che saranno a questo punto processati il prossimo 25 gennaio, rispondono, dunque, delle lesioni riportate da Vallone, che si è costituito in giudizio attraverso gli avvocati Luigi Piccione ed Adele Leggio, mentre il legale rappresentante della società organizzatrice, risponde del secondo reato perché, secondo il pubblico ministero, Domenico Platania, non sarebbe stata “spalmata” sabbia a sufficienza e a regola d’arte per evitare che il cavallo inciampasse. Gli organizzatori utilizzarono tra i 18 ed i 25 centimetri di materiale ma, secondo l’accusa, almeno 10 centimetri non erano bagnati e rullati a dovere.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa