RESTANO IN CARCERE I DUE PRESUNTI PUSHER ARRESTATI DAI CARABINIERI. LO HA DECISO IL GIP DI MODICA

Nessuna modifica ai provvedimenti restrittivi per i due ispicesi arrestati nei giorni scorsi dai carabinieri per droga. Ieri, colui che viene definito come lo spacciatore-killer, Salvatore Micieli, pregiudicato, ritenuto responsabile della morte del trentaduenne Giuseppe Caracolla, è comparso per primo davanti al Gip del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, assistito dall’avvocato Nino Savarino. Miceli ha respinto ogni addebito, negando in maniera categorica di avere fornito la droga assassina al Caracolla. Dello stesso tenore le risposte di Giovanni Nigro, 27 anni, che i militari hanno colto, addirittura, in flagranza di reato, e cioè mentre vendeva alcune dosi di cocaina ed eroina ad un giovane del luogo A.C. di 32 anni. Nigro, 27 anni, che è difeso dall’avvocato Carmelo Floridia, ha spiegato la propria posizione, negando, innanzitutto, di avere delle attinenze con la vicenda dei giorni precedenti visto che gli inquirenti avrebbero potuto ipotizzare un collegamento con Miceli. Al ventisettenne di Ispica, successivamente al fermo, nel corso di una perquisizione, erano stati sequestrati alcuni grammi di cocaina suddivisi in dosi e pronti per essere smerciati ed anche un bilancino di precisione, un coltello e un ingente quantitativo di denaro contante provento dell’attività delittuosa. Giovanni Nigro ha sottolineato di avere acquistato la cocaina per uso esclusivamente personale. I due difensori avevano chiesto la remissione in libertà o, in subordine, gli arresti domiciliari. Il pubblico ministero, Maria Mocciaro, si era espressa per la conferma della restrizione presso l’Istituto Penitenziario di Modica Alta, istanza questa che il Gip ha accolto. Gli avvocati Savarino e Floridia hanno preannunciato il ricorso al Tribunale del Riesame di Catania

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